Una corvetta della Corea del Sud, la Cheonan, venne affondata il 26 marzo 2010. Su richiesta del governo della Corea del Sud, Australia, Canada, Regno Unito e Svezia crearono con esso una commissione internazionale d’inchiesta. La relazione degli esperti, rilasciata il 20 maggio, conclude che la nave è stata vittima di un siluro di fabbricazione nord-coreaana, Pyongyang smentisce con forza.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, egli stesso della Corea del Sud, ha sequestrato il comando militare delle Nazioni Unite per stabilire se si tratta di una violazione dell’armistizio fra le due Coree, mentre il tono s’inasprisce su entrambi i lati della linea di demarcazione.

Tuttavia, la stampa asiatica si sta mostrando sempre più scettica:
 La corvetta è affondata in acque disputate che, se un trattato di pace fosse stato firmato, sarebbero state universalmente riconosciute come acque territoriali nord-coreane.
 La Cheonan partecipava ad una vasta esercitazione militare navale. Come tale, essa era stata inserita in un sistema operativo che avrebbe dovuto rilevare la presenza di un sommergibile nemico e lanciargli un siluro.
 Uno dei membri sud-coreani della commissione, è stato dimesso dopo aver messo in dubbio la sincerità del lavoro dei suoi colleghi. Secondo lui, in assenza di tracce di esplosione, non è possibile dire se la nave è stata silurata.
 Molti esperti sono rimasti sorpresi che qualcuno potesse trovare un pezzo identificabile di un siluro, mentre questi, di norma vengono disintegrati durante l’impiego.

In questa fase, i giornalisti coreani e giapponesi considerano l’ipotesi di una provocazione: la marina della Corea del Sud ha tenuto le sue controverse manovre in acque territoriali, sperando in una reazione della Corea del Nord. Non avvenendo ciò, la Cheonan sarebbe stata affondata e dei resti riconoscibili posti nel relitto.

Traduzione di Alessandro Lattanzio