I leader religiosi a Sirte (Libia) hanno emesso una fatwa che autorizza i residenti sopravvissuti a mangiare cani e gatti. Da quasi un mese 3000 soldati e 80.000 civili sono intrappolati nella città assediata dalle forze del Consiglio nazionale di transizione, guidati da ufficiali della Coalizione internazionale, e bombardata dalla NATO.

Sirte non è più rifornita di cibo. Energia elettrica e acqua sono state tagliate. Gli ospedali non funzionano più. La città è in rovina.

Solo 10000-20000 persone sarebbero riuscite a scampare alla morte, durante l’interruzione dei bombardamenti.

La NATO afferma di intervenire in Libia per proteggere la popolazione civile e proseguirà le operazioni fino alla resa o alla morte di Muammar Gheddafi. Eppure, l’assedio e il bombardamento della NATO sono dei crimini di guerra secondo gli standard internazionali, a causa del fatto che la popolazione civile è la vittima principale.

Questo dramma è ignorato dai media e dei leader politici della NATO, tra cui i leader francesi nella campagna elettorale presidenziale. Un silenzio che li rende complici.

Traduzione di Alessandro Lattanzio