La segretaria di Stato Hillary Clinton ha deciso di ritirare i Mujahidin del Popolo (Mujaheddin-e-Khalq - MEK) dalla lista delle organizzazioni terroristiche, dopo aver evacuato il campo di Ashraf (100 km a nord di Baghdad) e deciso di riunirsi a Camp Liberty (vicino all’aeroporto di Baghdad).

In origine partito marxista iraniano, i Mujahidin del Popol poco a poco sono divenuti una setta politica dedito al culto dei leader Massoud e Maryam Rajavi.

Dopo aver combattuto lo Sci‡ Reza Pahlevi e partecipato agli inizi della rivoluzione di Khomeini, hanno raggiunto l’Iraq e hanno combattuto al fianco di Saddam Hussein contro il regime islamico.

Per anni, i Mujahidin del Popolo hanno condotto centinaia di azioni terroristiche in Iran, sia contro i leader che indiscriminatamente contro i civili. Sono stati anche accusati di aver svolto quei lavori sporchi, per Saddam Hussein, che anche la sua guardia personale si rifiutava di svolgere.

La decisione del Dipartimento di Stato viene spiegata in tre modi:
 La setta ha perso importanza e Washington Ë alla ricerca di una soluzione amichevole.
 I Mujahidin sono sempre stati utili alla fazione neoconservatrice al Pentagono, anche se il loro presunto sostegno per rovesciare Saddam Hussein non c’Ë mai stato.
 La setta ha condotto una campagna di pubbliche relazioni per ricostruire la sua immagine.

Il 6 gennaio 2012, i Mujahidin del Popolo avevano organizzato una conferenza a Parigi (foto) cui hanno partecipato molte personalit‡ statunitensi (Tom Ridge, John Bolton, Howard Dean, ecc.). Gli invitati hanno partecipato con tutte le spese pagate e sono stati anche retribuiti per la loro partecipazione (ad esempio 150000 USD per Edward G. Rendell, ex governatore democratico della Pennsylvania).

Anche funzionari francesi vi hanno partecipato, ma non sappiamo l’ammontare della loro retribuzione (Philippe Douste-Blazy, AndrÈ Vivien ecc.)

I Mujahidin del Popolo hanno reclutato lobbisti negli Stati Uniti, tra cui giornalisti importanti come Carl Bernstein, del caso Watergate, e Clarence Page (editorialista del Chicago Tribune).

Star Lobbyists Help Iran Group Escape Shadow”, Scott Shane, The New York Times, 22 settembre 2012.

Traduzione di Alessandro Lattanzio (Aurora)