Dopo un processo segreto, per cinque volte rinviato, il poeta qatariota Muhammad Ibn al-Dheeb al-Ajami è stato condannato all’ergastolo per "aver insultato il regime, diffamato il principe ereditario Tamim e attaccato la Costituzione (sic)”.

L’accusa è segreta. Sembra che il regime gli addebiti la poesia del gelsomino, che include il verso "Siamo tutti tunisini davanti alle élite oppressive".

Il poeta è già stato assegnato a cinque mesi di isolamento assoluto. Numerosi intellettuali e poeti arabi si sono mobilitati per la sua liberazione.

Traduzione di Alessandro Lattanzio