La Camera preliminare della Corte penale internazionale ha rinviato l’udienza sulla conferma delle prove contro l’ex presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo. La Camera di primo grado ha respinto il dossier raccolto dall’ex procuratore Luis Moreno-Ocampo costituito principalmente da articoli di giornali. Ha chiesto al nuovo procuratore, Fatou Bensouda, di raccogliere elementi contestuali.

Uno dei tre giudici, Silvia Fernandez de Gurmendi, ha emesso un parere dissenziente. Crede che il dossier dell’ex procuratore (argentino, come lei) non corrisponda alle prove che saranno presentate al processo, ma solo a dimostrare l’importanza dei fatti, altrimenti ci sarebbe un giudizio prima della sentenza. Inoltre, ritiene che la Camera di primo grado non abbia oreintato il lavoro del pubblico ministero. Nella sua contraddittoria decisione, la Camera ritiene, invece, che il lavoro probatorio resti da farsi. Tuttavia, in assenza di sufficienti elementi d’accusa, mantiene l’imputato Laurent Gbagbo in custodia.

Dopo la sconfitta da parte delle truppe francesi, Laurent Gbagbo è stato trasferito a L’Aia per essere processato per quattro capi d’accusa per "crimini contro l’umanità"; questa accusa giustifica a posteriori l’intervento francese.

La Corte Penale Internazionale è stata fondata nel 2002. 121 Stati ne sono membri. Fino ad oggi non ha giudicato che leader africani.

Traduzione di Alessandro Lattanzio