Tre cittadini siriani hanno denunciato alla Corte di giustizia della Repubblica francese Laurent Fabius, per «concorso in minacce di morte, invasione, degrado e distruzione di abitazioni, mutilazioni, omicidi, rapimenti, detenzione e vilipendio di cadavere per via della presunta non appartenenza a una particolare religione».

I ricorrenti, la signora al-Qasim, e i signori al-Ibrahim e Salim, ritengono che Laurent Fabius, in qualità di ministro degli Esteri, abbia abusato dell’autorità delegittimando la lotta dei siriani al terrorismo e legittimando o legalizzando il terrorismo contro i civili per la loro presunta non appartenenza al sunnismo.

Sono rappresentati da un collettivo internazionale di avvocati, molti dei quali si sono recati in Siria e hanno potuto constatare i crimini commessi dai jihadisti internazionali sostenuti da Laurent Fabius [1].

La Corte di giustizia della Repubblica è l’organo costituzionale in grado di giudicare i reati commessi dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

[1• "Appel d’un collectif d’avocats pour la paix en Syrie", 3 marzo 2013.
• "La Syrie, attaquée de toutes parts, résiste" Bernard Ripert, Damien Viguier, Fabrice Delinde, Junot Pascal, Rete Voltaire, 15 ottobre 2013.