Una folta delegazione russa era a Damasco la scorsa settimana, presieduta dal Viceprimo ministro Dmitrij Rogozin e comprendente il Viceministro delle Finanze Sergej Storchak e il direttore del Servizio federale per la cooperazione tecnico-militare Aleksandr Fomin.

La commissione intergovernativa russo-siriana si è riunita in seduta plenaria e in gruppi di lavoro in un’atmosfera amichevole e rilassata. Presa dalla questione ucraina, la Russia sembrava assente dal Medio Oriente negli ultimi due mesi. Questa visita segna il suo ritorno e la sua nuova politica regionale nei confronti dell’"occidente".

Sembra che siano state adottate tre decisioni importanti, economica, militare e finanziaria:
 Nel 2015, la Commissione Economica Eurasiatica creerà un zona di libero scambio con l’Unione doganale (Russia-Bielorussia-Kazakistan) di cui farà parte la Siria.
 La Federazione Russa continua a fornire armi autorizzate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il ministro della Difesa siriano, Generale Fahd al-Frayj si recherà a Mosca ad agosto per firmare un dettagliato trattato di cooperazione tra i due Stati. Dovrebbe includere l’estensione del porto militare russo di Tartus in Siria, nonché l’accesso alle immagini satellitari russe.
 La Russia dovrebbe finanziare ampiamente la ricostruzione della Siria, in modo che non sia costretta a vendere il passaggio sul suo territorio dei gasdotti saudita e qatariota.

Traduzione di Alessandro Lattanzio