Il primo ministro turco Binali Yıldırım ha dichiarato al giornalista Mustafa Karaalioğlu che il suo governo avrebbe illustrato agli interlocutori iraniani un approccio alla questione siriana basato su tre punti:

1. Mantenere l’integrità territoriale della Siria (il che comporta impedire la creazione di un nuovo Stato [curdo] nel Nord della Siria, nella misura in cui Ankara non controlla più i curdi siriani che ormai si combattono tra loro);

2. Impedire il dominio di un’etnia o di una confessione (il che comporta mantenere al potere il partito laico Baas e il presidente el-Assad);

3. Organizzare il rientro nel loro Paese dei rifugiati siriani in Turchia (in ogni caso solo di una parte, perché all’altra – di confessione sunnita, ritenuta in opposizione con la Repubblica – sono stati offerti appartamenti appositamente costruiti in zone turche popolate da curdi). Questo terzo punto non implica una decisione analoga di Libano e Giordania, cui spetta di decidere autonomamente.

Quest’approccio positivo è simile alla posizione assunta dalla Turchia all’inizio dei negoziati di Ginevra, posizione che però non aveva corrispondenza con il comportamento sul campo.

« Başbakan Binali Yıldırım Suriye’de çözümün yolunu Karar’a anlattı », Karar, 16 Ağustos 2016.

Traduzione
Rachele Marmetti