In una lunga intervista l’ex capo dell’antiterrorismo turco, Ahmet Sait Yayla, dichiara che il presidente Recep Tayyip Erdoğan sostiene personalmente Daesh.

Ahmet Sait Yayla ha lasciato la Turchia quando si è scatenata la repressione contro quelli che non condividevano la politica dell’AKP.

Secondo Ahmet Sait Yayla:
  Hakan Fidan, capo dei servizi segreti (MIT), ha l’incarico delle relazioni tra Stato turco, al-Qaeda e Daesh.
  Da anni, i servizi segreti turchi forniscono aiuto militare all’Emirato islamico.
  Il governo turco, per mezzo della propria agenzia di aiuti umanitari, rifornisce militarmente Daesh.
  I soldati di Daesh, compreso il numero due Fadhul Ahmed al-Hayali, ricevono cure mediche gratuite in Turchia.
  Il leader di Daesh in Turchia, Halis Bayancuk, è figlio del fondatore dell’Hizbollah turco (gruppo di provocatori curdi sunniti) e, su ordine del presidente Erdoğan, è protetto dalla polizia.
  Il traffico di petrolio di Daesh prosegue con l’aiuto della Turchia e del governo regionale curdo d’Iraq.

Ahmet Sait Yayla non ha però detto tutto. Pare che con questa intervista abbia voluto minacciare Erdoğan di vuotare il sacco per proteggere così il figlio di 19 anni, che è ancora trattenuto in Turchia.

Whistleblower exposes how NATO’s leading ally is arming and funding ISIS”, Nafeez Ahmed, Insurge-Intelligence, 16 settembre 2016.

Traduzione
Rachele Marmetti