L’Esercito Arabo Siriano è riuscito a liberare l’intera linea di demarcazione con Israele, prima occupata dagli jihadisti.

Le autorità siriane confermano che la rapidità degli ultimi combattimenti è conseguenza degli accordi Putin-Trump, conclusi nel vertice di Helsinki del 16 luglio.

Il ministro degli Esteri russo, Sergueï Lavrov, e il capo di stato maggiore russo, generale Valeri Guerassimov, si sono recati in Europa — nonostante il divieto d’ingresso al generale — e poi in Israele, ribadendo l’impegno al rispetto della linea di demarcazione fra Israele e Siria.

Tre riunioni segrete tra Esercito Arabo Siriano ed Esercito Israeliano si sono svolte sotto gli auspici di ONU e Russia.

Il governo di Netanyahu ha chiuso la frontiera ai collaborazionisti che, all’approssimarsi dell’Esercito Arabo Siriano, chiedevano asilo, astenendosi dal fornire loro munizioni. Netanyahu spera così di ottenere che l’Esercito Arabo Siriano presidi la frontiera senza avvalersi di truppe pro-iraniane.

In quanto all’esercito statunitense, esso dovrebbe ritirarsi dalla base occupata illegalmente di Al-Tanf, al confine con la Giordania.

Traduzione
Rachele Marmetti