Un lungo studio, realizzato dalla Rand Corporation su richiesta dell’U.S. Air Force, segna una rottura nei discorsi strategici a Washington. Intitolato Pericoloso, ma non onnipotente. Esame dell’influenza e dei limito del potere iraniano nel Vicino Oriente (Dangerous But Not Omnipotent. Exploring the Reach and Limitations of Iranian Power in the Middle East), esso conclude :
1) L’Iran pensa se stesso come un modello nell’islam, ma non ha la pretesa di egemonizzare il mondo musulmano.
Ne segue che la politica estera iraniana è molto più pragmatica che ideologica. Così, in Iraq, Teheran ha cercato di evitare l’esplosione del paese anziché sostenere le fazioni che le sono vicine. Allo stesso modo, Teheran ha stabilito degli stretti legami con Damasco malgrado il carattere secolare del regime siriano.
2) Hezbollah e Hamas non sono delle cinghie di trasmissione della politica iraniana. Sono degli alleati indipendenti sui quali Teheran esercita un’influenza, ma non autorità. Questo è tanto più evidente con Hamas che è sunnita e collegato ai fratelli musulmani.
3) Le due minacce principali contro l’Iran, l’Iraq e i Talebani, sono state distrutte dagli Stati Uniti dopo l’11 settembre. Tuttavia, l’Iran deve affrontare altri pericoli : il terrorismo sunnita nel Khuzestan e nel Baluchistan, l’arrivo in massa di profughi iracheni che destabilizza la sua economia e la concorrenza teologica dei centri sciiti iracheni.
In questo contesto, l’Iran non cerca di dotarsi della bomba atomica, il che non gli impedisce di disporre dei mezzi necessari per lanciare rapidamente un programma di ricerca in materia.
La Rand Corporation raccomanda un cambio di atteggiamento nei confronti dell’Iran: il chiaro riconoscimento del suo ruolo regionale, l’abbandono di ogni tentativo di isolamento o di contenimento, un dialogo costruttivo sugli argomenti di interesse comune come l’Iraq e l’Afghanistan.
La Rand Corporation è il principale centro di ricerca strategico del complesso militare-industriale USA. I suoi rapporti non sono tanto degli studi universitari quanto delle concatenazioni logiche per sostenere conclusioni già scritte in anticipo. Il presente studio segna l’adesione del complesso militare-industriale ad un punto di vista che era già stato enunciato a fine 2006 dalla Commissione Baker-Hamilton.
Articolo tradotto per Eurasia.
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