In Arabia Saudita, il re Abdallah I (85 anni) dà segni di stanchezza. Aveva designato il suo fratellastro Sultan (81 anni), ministro della difesa e vice primo ministro, a succedergli. Ma quest’ultimo è colpito da un cancro. È curato da cinque anni e sarebbe in fase terminale. Molti altri pretendenti sono colpiti dall’Alzheimer.

In queste circostanze, il re ha nominato uno dei suoi altri fratellastri, il giovane Nayef (76 anni) a vice primo ministro oltre alle funzioni di ministro dell’informazione e dell’interno (è apprezzato il cumulo di cariche).

La voce non ha ritardato a diffondersi appena il principe Bandar (60 anni), figlio biologico di Sultan e figlio spirituale di George Bush Sr., che si dice sia in disgrazia per avere aiutato finanziariamente l’attacco israeliano contro Gaza e di cui si è senza notizie da settimane; avrebbe progettato di assassinare il re per mandare suo padre al trono, prima che muoia e lasci che la corona vada a Nayef ed ai suoi figli.

Queste notizie hanno suscitato preoccupazione, tanto più che il principe Nayef è noto per il suo rigorismo e la sua intransigenza, ed il principe Bandar per la sua implicazione in quasi tutti i colpi bassi della CIA nel Vicino Oriente. Quindi il principe Talal, un altro pretendente, ha chiesto al re di volere confermare che il titolo di vice primo ministro non significa “principe ereditario”.

La pubblica dimostrazione di queste divergenze indebolisce ulteriormente la dinastia dei mille principi, mentre la maggioranza di loro è sprofondata nella tossicodipendenza e le sommosse tuonano in molte province.

Traduzione di Alessandro Lattanzio (Eurasia).