Tel Aviv ha finalmente ceduto alle ingiunzioni di Washington, e ha accettato una commissione di inchiesta internazionale sui fatti relativi alla flottiglia della libertà. Due sono stati nominati dal Segretario generale delle Nazioni Unite, gli altri due da, rispettivamente, Israele e Turchia.

Su proposta dell’ambasciatrice USA Susan Rice, Ban Ki Moon ha nominato Geoffrey Palmer, come presidente della commissione, e Alvaro Uribe come vice-presidente.

 Geoffrey Palmer fu, per breve tempo, primo ministro della Nuova Zelanda (1989-90). Sconcertò i suoi elettori laburisti lasciando che il suo ministro delle finanze guidasse una privatizzazione su larga scala, eliminasse i dazi doganali e i sussidi alle organizzazioni della società civile. Prontamente costretto alle dimissioni, ha lasciato dietro di sé un partito laburista in rovina. In seguito, ha rappresentato la Nuova Zelanda presso la Commissione internazionale sulla caccia alle balene, e sedette come giudice della Corte penale internazionale.

 Alvaro Uribe è stato presidente della Colombia (2002-10). L’ex sindaco di Medellin, avrebbe mantenuto stretti rapporti con il cartello di Pablo Escobar, assicurano fonti molto diverse. Eletto presidente con i soldi degli Stati Uniti e il sostegno ai gruppi paramilitari, ha condotto una lotta quotidiana contro la guerriglia di sinistra. Attraverso il Plan Colombia, ha fatto del suo paese la portaerei degli Stati Uniti in America Latina e una base arretrata per la destabilizzazione del Venezuela. Ha stabilito stretti legami economici e militari tra la Colombia e Israele.

Traduzione di Alessandro Lattanzio