Ahmet Ozal, figlio dell’ex presidente turco Turgut Ozal (1927-1993), ha presentato una denuncia contro il generale Yirmibesoglu Sabri, ex Segretario Generale del Consiglio di Sicurezza Nazionale turco e ex comandante del Reparto Operazioni Speciali.

Ozal accusa il Generale Yirmibesoglu [vedi foto] d’aver organizzato, il 18 giugno 1988, il tentato omicidio di suo padre, che era allora Primo Ministro.
Per diversi anni si era diffusa la voce che il Presidente Ozal non era morto per un attacco di cuore, il 17 aprile 1993, ma che venne ucciso da Gladio, vale a dire dagli agenti turchi che operano per conto della NATO.

Il Generale Yirmibesoglu ha negato le accuse di cui è soggetto. Tuttavia, rispondendo alle domande della stampa, ha ammesso che il suo dipartimento stava conducendo operazioni segrete, tra cui gravi manipolazioni. Inavvertitamente, ha riconosciuto di aver bruciato una moschea a Cipro, nel 1974, per manipolare i turco-ciprioti (in gran parte musulmani) e metterli contro i loro compatrioti greco-ciprioti (per lo più ortodossi).

Il Generale Yirmibesoglu aveva già riconosciuto che il suo dipartimento era stato coinvolto negli scontri del 6 e 7 settembre 1955. All’epoca i suoi agenti, lavorando sotto l’autorità di Gladio, perpetrarono un attacco contro il museo dedicato a Mustafa Kemal, a Salonicco (Grecia). Questo sacrilegio suscitò l’ira degli estremisti turchi, che aggredirono i greci di Istanbul e Izmir. Il pogrom causò 16 morti e 32 feriti gravi, e circa 200 donne furono stuprate.

Il presidente Turgut Ozal era a favore di una politica estera eurasiatista, prefigurando l’attuale corrente neo-ottomana. Per 50 anni, il Regno Unito e gli Stati Uniti, attraverso la Gladio, non cessarono mai di organizzare attentati "false flag" per spingere i loro alleati greci e turchi gli uni contro gli altri, e indebolirli.

Traduzione di Alessandro Lattanzio