Nell’ambito delle indagini sugli attentati di Reyhanlì (11 maggio 2013), la polizia turca ha condotto, il 27 maggio 2013 una serie di raid contro i militanti del Fronte al-Nosra ad Adana e a Mersin. 12 sospetti sono stati arrestati. Sono stati trovati 2 kg di sarin.

Il Fronte al-Nosra è il ramo levantino di al-Qaida. I militanti si preparavano a usare il gas sarin in Turchia e in Siria. Il gas Sarin è un’arma chimica vietata dalle Nazioni Unite nel 1991.

Questa scoperta avviene mentre il quotidiano francese Le Monde, nella sua edizione del 28 maggio, pubblica una storia in cinque parti di Jean-Philippe Rémy e Laurent Van Der Stockton che "certifica" l’uso del gas da parte dell’esercito siriano contro la "ribellione" di Jobar (quartiere di Damasco).

Il rapporto è modellato sulla base di quelli realizzati a Homs, più di un anno fa da Le Monde, tradotti in tutte le principali lingue europee e pubblicati sui principali quotidiani degli Stati membri della NATO. La relazione contiene molte improbabilità: i giornalisti descrivono una guerra chimica nel cuore della capitale, che interesserebbe solo gli "oppositori", in cui le persone mostrano sintomi diversi, ma non convulsioni; le foto del primo articolo mostrano cure oculari non necessarie in caso d’impiego di gas tossici (che penetrano nella pelle e non essendo gas lacrimogeni). Tale pezzo di propaganda è stato ampiamente diffuso alla vigilia della revoca dell’embargo UE sulle armi ai gruppi armati.

Traduzione di Alessandro Lattanzio