L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, la sudafricana Navi Pillay, ha detto che la Commissione d’inchiesta sui crimini commessi in Siria aveva accumulato diverse prove di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. "Le prove indicano responsabilità ai più alti livelli di governo, anche del capo dello Stato", ha aggiunto.

L’Alto Commissario raccomanda pertanto il differimento del Presidente Bashar al-Assad a un tribunale internazionale.

La Siria si trova di fatto nella situazione vigente dopo l’assassinio dell’ex-primo ministro libanese Rafiq Hariri. Alti funzionari delle Nazioni Unite, così come diversi Stati (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Arabia Saudita) avevano accusato il Presidente Bashar Assad di aver ordinato l’omicidio. Tuttavia, dopo due anni di forti tensioni, l’organo amministrativo libanese delle Nazioni Unite chiamato Tribunale speciale per il Libano (ma mancante dei caratteri dei tribunali internazionali) aveva abbandonato le accuse, essendosi tutte dimostrate basate su false testimonianze. Successivamente, Hezbollah dimostrÚ che Israele aveva preparato il terreno per l’attentato e Thierry Meyssan ha dimostrato che l’arma utilizzata per compiere il crimine si basava su una tecnologia avanzata che solo la Germania possedeva all’epoca [1]. Il Tribunale speciale per il Libano dovrebbe iniziare le udienze nel 2014, nove anni dopo il fatto.

Prima di divenire Alto Commissario per i Diritti Umani, Navi Pillay era un giudice presso il Tribunale penale internazionale per il Ruanda (ICTR). Doveva far qualificare gli stupri di massa un "genocidio".

Bashar al-Assad è il Presidente della Repubblica Araba Siriana dal 2000. Dall’adozione di un ultimatum, del Syrian Accountability Act il 12 dicembre 2003, gli Stati Uniti cercano con tutti i mezzi di costringerlo a dimettersi.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

[1"Le rivelazioni sull’assassinio di Rafiq Hariri", Thierry Meyssan, Odnako (Federazione Russa), Réseau Voltaire, 29 novembre 2010