Mentre il potere globale va verso la multipolarità, la rivista bimestrale statunitense The National Interest e il think tank della Rand Corp (che i russi seguono da vicino) valutano il loro nuovo ruolo di fronte alla risurrezione militare della Russia e all’irresistibile avanzata geoeconomica della Cina.

Il numero di settembre-ottobre 2015 di National Interest solleva la questione degli obiettivi del potere degli Stati Uniti [1] e presenta l’intervista a Henry Kissinger, del suo comitato di redazione [2].

Da parte sua, la Rand Corp affronta gli avatar degli Stati Uniti sulla ridefinizione del nuovo ordine globale e ritiene che tutto sia cambiato nei giorni del caos del febbraio 2014, quando i soldati russi in uniforme ma senza insegne, s’infiltrarono in Crimea prendendone il controllo praticamente senza sparare un colpo.

Non è l’osceno travisamento dei fatti in questione, ma il fatto che il ritorno della strategica penisola di Crimea alla Patria significa per la Rand la fine dell’obsoleto ordine globale, riconoscendo che la Russia non va ignorata, mentre la paranoia statunitense dilaga nel mondo su minacce che possono sorgere sempre e ovunque.

Una squadra di esperti della Rand ha elaborato un manuale strategico il cui obiettivo centrale è "preservare l’ordine internazionale" contro i disordini di ogni genere [3].

Il piano del ’Ripensamento strategico’ esplora diversi problemi sulla rotta statunitense nel mondo turbolento. Tre aree critiche sono indicate: Medio Oriente, Europa e Asia orientale. Tuttavia, il piano sottolinea che gli Stati Uniti non hanno a che fare con una minaccia esistenziale, ma con una grande e diversificata serie di sfide, cosa nuova.

Gli Stati Uniti non incoraggerebbero il caos globale nelle tre regioni in questione, un caos che mina gli interessi dei rivali economici e politici UE, Russia e Cina?

I teatri di guerra si trovano vicino non al confine degli Stati Uniti, ma a quelli di Russia e Cina.

E’ come se gli Stati Uniti nel caos globale si mettono al riparo trincerandosi nelle aree frattali [4]: le zone di ordine nel disordine, secondo la teoria del caos. Gli Stati Uniti sarebbero nella zona frattale del caos globale? L’esplorazione strategica della Rand è molto ambiziosa. Nel primo volume discute le elezioni statunitensi nel mondo in piena agitazione; l’articolo è dell’ambasciatore James Dobbins. Altri volumi seguiranno, concentrandosi su difesa, strategia economica internazionale, strategie basate sulla sorpresa, miglior uso dello spionaggio, riforma del sistema decisionale nel campo della sicurezza nazionale e gestione delle relazioni complesse con alleati e partner degli Stati Uniti.

Tra le questioni principali vi è l’ossessione della Russia quale "Stato aggressore".

Invece di accettare la nuova realtà, che la Russia sia una superpotenza indispensabile nel nuovo ordine globale, gli esperti della Rand preferiscono tornare alle loro posizioni nostalgiche da guerra fredda, peggio ancora all’umiliazione insopportabile della Russia nella breve fase dell’unipolarismo statunitense quando l’orso russo ancora non tracciava le nuove linee rosse del XXI secolo.

La Rand è sfumata: la Russia si comporta male, ma non tanto quanto la vecchia URSS; e conclude che la Cina è diventata più repressiva e più sicura all’estero senza tener conto dei fattori esterni ed interni.

A proposito di al-Qaida, cambiamenti climatici ed ebola sono solo variazioni dalle dichiarazioni di Obama.

Le preoccupazioni per la Rand sono sul cyberspazio, che appare come nuovo campo di battaglia tra le forze dell’ordine e del disordine, implicando che le forze dell’ordine sono rappresentate dagli Stati Uniti e dal loro obsoleto ordine unipolare, mentre le forze del disordine sono simboleggiate da Cina e Russia aspiranti a un nuovo ordine globale multipolare e più equo.

La Rand si crogiola nel caos: gli ultimi anni ci ricordano che la stabilità non è lo status naturale nelle relazioni internazionali, la pace non si perpetua da sé ed intere regioni possono cadere in preda dell’anarchia. In altre parole, senza la leadership unipolare statunitense c’è l’anarchia.

Rand deride coloro che, in base a ciò, esagerano il disastro parlando di ordine internazionale disintegrato e dissolvenza della capacità statunitense di guidare il mondo.

Economicamente si chiede se, nel caso TPP e TTIP portino a qualcosa, includere o escludere la Cina.

La Cina è il dilemma di Amleto; competere con essa o darle un posto con le nuove strutture finanziarie multilaterali (la nuova banca cinese AIIB).

Sulla Russia ci si chiede fino a che punto isolarla e sanzionarla, avendo bisogno di cooperarvi in altri settori, e se dispiegare o meno forze aggiuntive degli Stati Uniti nei Paesi baltici per impedire o annullare un’iniziativa russa contro gli alleati della NATO.

La Rand sottolinea la vitalità di un’Ucraina unita ma neutrale.

Le raccomandazioni della Rand: gli Stati Uniti continuano ad avere il comando delle operazioni per sostenere e ampliare il dominio dell’ordine internazionale, promuovendo nuovi standard nei settori in cui non esistono, come la gestione della cibernetica e del clima.

Nonostante il caos globale, in particolare in Medio Oriente, l’intervento russo nei Paesi vicini e la presenza cinese nei mari del sud, il cambiamento climatico e il declino della presenza militare degli Stati Uniti, la Rand pensa che il mondo non va a pezzi e che queste difficoltà non sono oltre la capacità di manovra degli Stati Uniti, essendosi già verificati i peggiori cambiamenti nell’equilibrio globale del potere.

Le cose sono così chiare per gli Stati Uniti che devono continuare ad avere il comando, ma Rand non commenta il ruolo futuro di Russia, Cina, e ciò che rimarrà dell’Europa.

A mio parere, il caos generale è dovuto al declino degli Stati Uniti, alle concomitanti azioni deludenti dell’UE, che non riusce ad imporre la propria autonomia tanto desiderata, e alla "partnership strategica" tra Russia e Stati Uniti.

Forse l’errore principale dell’UE è allinearsi vilmente all’unilateralismo insopportabile degli Stati Uniti, una superpotenza in declino, che affronta selvaggiamente la Russia, la più grande superpotenza nucleare eurasiatica.

L’errore principale geostrategico degli Stati Uniti, che non sanno adattarsi alla realtà del nuovo ordine tripolare, spinge la Russia nelle braccia della Cina, e l’UE soffre di un deterioramento politico profondo, che può farla implodere.

Traduzione
Alessandro Lattanzio
(Sito Aurora)
Fonte
La Jornada (Messico)

[1In questa intervista, Henry Kissinger suggerisce che Washington non ha vinto le ultime cinque guerre che ha sostenuto. Rileva inoltre che la Germania domina l’Europa di oggi, come ha sempre voluto, ma non sa cosa farsene della propria autorità ed è quindi confusa. Ed.

[2"L’intervista a Henry Kissinger", Jacob Heilbrunn, The National Interest, settembre-ottobre 2015.

[3Le scelte dell’America in un mondo turbolento, James Dobbins, Richard H. Solomon, Michael S. Chase, Ryan Henry, F. Stephen Larrabee, Robert J. Lempert, Andrew Liepman, Jeffrey Martini, David Ochmanek, Howard J. Shatz , Coll. Strategic Rethink, Rand Corporation, 2015.

[4Il termine "frattale" si riferisce al perpetuarsi delle strutture. Il "frattale" indica oggetti la cui struttura è invariante rispetto alla dimensioni. Ed.