Il 15 e 16 ottobre si teneva nello Stato di Goa (India) l’ottavo vertice dei BRICS, sigla per Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Va riconosciuto che l’incontro avveniva in una situazione profondamente critica per l’economia mondiale. Tuttavia, i BRICS hanno mostrato, ancora una volta, la straordinaria capacità di trasformare un brutto momento in un’opportunità per approfondire i legami dal punto di vista strategico.

Dopo che le economie BRICS hanno goduto di un ‘età dell’oro’, negli ultimi anni i tassi di crescita hanno subito un drastico rallentamento. Di fronte a questa situazione difficile, ora più che mai i BRICS devono attingere alle istituzioni finanziarie presentate al mondo un paio di anni prima a Fortaleza (Brasile) al sesto vertice [1].

Lo scorso aprile, la Nuova Banca di Sviluppo effettuava il primo prestito [2] per più di 800 milioni di dollari, e dal 2017 si stima che i prestiti possano raggiungere i 2500 milioni [3]. Inoltre, l’istituto finanziario a luglio emetteva per la prima volta “obbligazioni verdi” in yuan per un importo pari a 450 milioni di dollari [4]. Questi strumenti finanziari, se aumentano l’influenza globale della moneta cinese, finanziano grandi progetti d’investimento.

Nel frattempo, l’Accordo sul contingente di riserva (CRA, nell’acronimo in inglese) dal valore di 100 miliardi di dollari, è pronto a concedere le prime linee di credito per stabilizzare la bilancia dei pagamenti dei Paesi BRICS, come annunciato dal Ministro delle Finanze indiano Arun Jaitley [5]. Ogni volta che la Federal Reserve (FED) degli Stati Uniti minaccia di aumentare il tasso d’interesse dei fondi federali, innescando una nuova crisi finanziaria mondiale, è necessario che i Paesi BRICS aumentino al più presto le risorse monetarie del fondo di stabilizzazione perché, in caso contrario, rischiano gravi danni per via delle speculazioni delle grandi banche d’investimento.

Allo stesso tempo, i Paesi BRICS devono aprire nuovi fronti sfidando apertamente l’egemonia degli Stati Uniti e del dollaro nel sistema finanziario globale [6], non solo attraverso lo scambio in valuta locale ma, per esempio, attraverso l’accumulo di riserve in yuan tra le banche centrali, soprattutto dopo che la ‘moneta del popolo’ (‘renminbi‘ in cinese) è stata ammessa ufficialmente, il 1° ottobre 2015, tra i Diritti Speciali di Prelievo, il paniere delle monete d’élite creato dal Fondo monetario internazionale (FMI) alla fine degli anni 60 [7].

Inoltre, i Paesi BRICS possono articolare un’alleanza finanziaria dai forti legami geopolitici tra America Latina, Asia, Africa e Medio Oriente. Le banche di sviluppo regionali, formate per lo più da Paesi periferici, potrebbero servire allo scopo: la Banca d’investimento infrastrutturale asiatica (AIIB, nell’acronimo in inglese), Banca dell’ALBA (Alleanza Bolivariana per i Popoli della nostra America) e anche la Banca del Sud che finalmente aprirà alla fine dell’anno.

È un requisito urgente per i BRICS realizzare una propria agenzia di rating che spezzi il dominio delle statunitensi Fitch, Moody’s e Standard & Poor’s [8]. Tali agenzie di rating piuttosto che effettuare valutazioni con criteri tecnici, agiscono su impulso di natura politica; cioè da autentiche macchine da guerra: degradano le note delle obbligazioni sovrane e di conseguenza aumentano drasticamente gli oneri finanziari di Paesi come Grecia, Russia o Venezuela.

La coesione economica è un’altra sfida importante, anche se è chiaro che si è progredito sostanzialmente molto negli ultimi anni: tra il 2001 e il 2015, il commercio tra i Paesi BRICS, nell’ambito del commercio totale, è raddoppiato dal 6 al 12% [9]. La Cina è di gran lunga l’economia più integrata nei Paesi BRICS. Al contrario, i legami tra India e Sud Africa sono marginali. Lo stesso tra Brasile e Russia. E’ quindi molto importante la prossima creazione di una zona di libero scambio tra i BRICS [10]. Tuttavia, oltre ad abbattere le barriere commerciali, i Paesi BRICS devono promuovere la costruzione congiunta dei valori; cioè, integrare i propri sistemi di produzione per incoraggiare l’industrializzazione delle economie meno avvantaggiate.

In conclusione, vi sono molte sfide all’orizzonte per le cinque potenze emergenti. Sono convinto che, perciò, il successo dei BRICS dipenda dalla capacità di reinventarsi e dalla creatività nell’articolare nuove dimensioni della cooperazione, affrontando obiettivi a lungo termine. Di fronte alla nuova guerra finanziaria che preparano gli USA, è tempo per i BRICS di procedere…

Traduzione
Alessandro Lattanzio
(Sito Aurora)
Fonte
Russia Today (Russia)

[1VI vertice dei BRICS: la base della nuova architettura finanziaria”, di Ariel Noyola Rodríguez, Rete Voltaire, 3 luglio 2014.

[3«BRICS development bank to lend $2.5 billion next year», The Times of India, October 17, 2016.

[5«BRICS Contingent Reserve Arrangement operational: Arun Jaitley», The Economic Times, October 7, 2016.

[6Promuovere la yuanizzazione dell’economia globale”, di Ariel Noyola Rodríguez, Traduzione Alessandro Lattanzio, Russia Today (Russia) , Rete Voltaire, 17 luglio 2015.

[8«BRICS countries agree to set up credit rating agency», The Times of India, October 17, 2016.

[9«Intra-Brics Trade intensities: An Analytical study», Kalpana Singh, Amity School of Economics, June 2016.