Homi J. Bhabha, padre del nucleare indiano, morì per un "incidente" nel 1966 nello schianto di un aereo sul Monte Bianco. Nel 2000, furono pubblicate postume le conversazioni del Vicedirettore delle operazioni della CIA, Robert Crowley, col giornalista Gregory Douglas. Rivelò che lo scienziato fu assassinato dai suoi servizi, come tredici giorni prima il Primo ministro Lal Bahadur Shastri, che aveva firmato il trattato di pace con il Pakistan.

Molto tempo prima che l’India testasse la sua bomba atomica nel maggio 1974, la comunità dell’intelligence statunitense ne seguiva e analizzava le attività industriali nucleari, civili e militari, come già indicato [1]. I documenti Top Secret declassificati mostrano che già nel 1958 la CIA studiava la possibilità che New Dehli sviluppasse armi nucleari. Le relazioni riguardano una vasta gamma di questioni collegate al nucleare: strategia nucleare (compreso lo sviluppo delle armi), costruzione di reattori, assistenza all’estero, test e loro impatto nazionale e internazionale.

I documenti del 1974-1975 e del 1998 analizzano i motivi per cui la comunità d’intelligence statunitense non previde i test del 1974 e del 1998; degli studi notevolmente simili. Questi documenti includono anche raccomandazioni per affrontare le carenze notate da questi studi.

Nuovi documenti dagli archivi Snowden

I bollettini SIDtoday pubblicati di recente da The Intercept forniscono una panoramica del programma d’intercettazione della NSA. SIDtoday è il bollettino interno della divisione più importante della NSA, la SID (Signal Intelligence Directorate). Dopo l’esame, The Intercept pubblicò le parti più interessanti di questi bollettini, per nove anni dal 2003 [2]. Le agenzie fornivano molti dettagli su ciò che facevano, su come lo fecero e perché.

I vari test nucleari effettuati dall’India nella primavera del 1998 sorpresero la comunità d’intelligence degli Stati Uniti, provocando un’inchiesta interna per capire perché non furono previsti; una relazione del Servizio di Ricerca del Congresso criticò seriamente la NSA [3]. Tale errore non si ripeté nel 2005.

Nell’ottobre 2004, un programma d’intelligence, RainFall, "geolocalizzò con successo segnali provenienti da un impianto indiano sospettato di essere un deposito di armi nucleari". In risposta, diverse divisioni della NSA collaborarono per confermare se i segnali fossero collegati alle armi nucleari indiane. I nuovi dati rivelarono una "quantità drammatica" di informazioni sulla potenza nucleare indiana.

Un sito australiano del programma RainFall isolò un segnale che si sospettava associato a un’installazione nucleare indiana, secondo il SIDtoday. La collaborazione tra Rainfall e due altri siti NSA in Thailandia (Indra e LemonWood) confermò la fonte dei segnali e permise d’intercettare informazioni sui nuovi programmi missilistici indiani. Anche se questi sistemi missilistici non divennero pubblici per diversi anni (il missile balistico lanciato da sottomarini Sagarika fu testato per la prima volta nel 2008 [4]), l’accesso a questi segnali alla NSA permise di sapere cosa facessero i partner dell’intelligence elettromagnetica (SIGINT) [5].

Un recente successo dell’intelligence elettromagnetica contro il programma di sviluppo delle armi nucleari dell’India, illustra la collaborazione tra i vari agenti dei programmi dell’Agenzia per soddisfare le aspettative. Era un eccellente esempio dei programmi SIGINT che collaboravano per raggiungere l’obiettivo comune. Nell’ottobre 2004, RainFall geolocalizzò i segnali da una struttura sospettata essere un deposito di armi nucleari indiano. Ciò spinse il "satellite straniero" (FornSat), LemonWood e il ramo per l’analisi dei segnali non identificati della NSA a collaborare per isolare, analizzare e confermarne il collegamento con le armi nucleari indiane. Tale progresso sottolineò la necessità di schierare altri dispositivi di modulazione a LemonWood per estendere l’attività di raccolta dei dati sin da quando il segnale fu scoperto ad ottobre.

Subito dopo l’attivazione di tale apparecchiatura, la raccolta dei dati dalla nuova rete fornì un’attività "spettacolare". L’analisi di questi dati rivelò la presenza del Sagarika, il primo missile balistico sottomarino (SLBM) indiano; del Dhanush, missile balistico a corto raggio (SRBM) e di un velivolo senza equipaggio.

La raccolta dati di questi nuovi mezzi fornì anche importanti informazioni su due tipi di bombe per aerei indiane. Una si pensava fosse un potente esplosivo aria-combustibile (FAE) di tipo non identificato. L’altra, ancora non riconosciuta dai servizi di analisi, era forse una nuova generazione di bomba nucleare per aereo.

LemonWood ebbe accesso continuo alle comunicazioni via satellite (informazioni censurate). La divisione FornSat operava da questa base e Trans-Asia Product Line (S2A4) estese la raccolta dei dati da tale rete prioritaria.

Mentre la raccolta dati risultante dalla collaborazione tra agenzie fu drammatica, ciò che era più impressionante fu l’andamento crescente della collaborazione tra tutte le divisioni dell’Agenzia. Le sfide tecnologiche del passato erano ora un’opportunità per collaborare offrendo la promessa di una NSA armoniosa, interoperabile e ricettiva.

Va anche ricordato che la NSA degli Stati Uniti installò un potente spyware chiamato "Apparition" a Nuova Delhi, come già riferito [6]. Tale programma determina la posizione esatta di chi accede ad Internet. Queste informazioni possono essere utilizzate per inviare droni Lethal Reaper per eliminare i bersagli. I rapporti Top Secret si riferiscono ad una speciale unità di raccolta dei servizi (SCS, un’unità congiunta NSA/CIA) situata nel campus dell’ambasciata statunitense a Nuova Delhi e che operava col nome in codice "Daisy". Tuttavia, il governo indiano non ha risposto o deve ancora formulare una dichiarazione sullo spionaggio dell’ambasciata.

Come mostrano questi documenti classificati, la comunità dell’intelligence statunitense è molto preoccupata per l’incapacità di prevedere i test nucleari dell’India. La NSA, dopo aver individuato e valutato le carenze che portarono a questo fallimento, presentò le raccomandazioni per decidere quali azioni prendere per ridurre la possibilità di riprodurre un simile fallimento.

Quali misure furono adottate dalla comunità d’intelligence statunitense per controllare il programma nucleare dell’India? Questo caso è solo un esempio. Il massacro degli scienziati indiani nel Paese, durato decenni, è il risultato di una certa strategia [7]? L’incidente dell’Air India Flight 101, con a bordo Homi J. Bhabha, sul Monte Bianco, era direttamente correlato a tali misure? L’intelligence indiana era consapevole di tali operazioni? In caso affermativo, ha preparato una strategia e adottato misure adeguate per contrastare esse e le operazioni segrete rivolte contro il programma nucleare dell’India? Altrimenti, un buon modo per iniziare sarebbe aprire una nuova inchiesta sull’assassinio del padre del nostro programma nucleare, Homi J. Bhabha.

Traduzione
Alessandro Lattanzio
(Sito Aurora)
Fonte
Great Game India (India)

[1US Intelligence Spying On The Indian Bomb”, Great Game India News, July 20, 2017.

[2Snowden Archive — The SidToday”, The Intercept, September 13, 2017.

[3U.S. Intelligence and India’s Nuclear Tests: Lessons Learned”, Richard A. Best, Jr., Congressional Research Service, 1998.

[4Sagarika missile test-fired successfully”, T. S. Subramanian, The Hindu, February 27, 2008.

[5How Secret Partners Expand NSA’s Surveillance Dragnet”, Ryan Gallagher, The Intercept, June 19, 2014.

[6Embassy Espionage: Top Secret NSA Spy Hub In New Delhi”, Great Game India, May 8, 2017.

[7La serie di assassinii di scienziati nucleari indiani corrisponde a quella degli omologhi libici, siriani, iracheni e iraniani.