Il prezzo del petrolio risale oltre i 60 $ al barile. Il rialzo rende nuovamente vantaggioso lo sfruttamento di alcuni giacimenti. Soprattutto garantisce entrate supplementari ai Paesi esportatori (specie Arabia Saudita, Russia e Iran).

Secondo gli operatori specializzati il rialzo dovrebbe proseguire nei prossimi mesi e sarebbe determinato da alcuni fattori, fra cui:
  la disciplina di cui hanno dato prova l’OPEC e i suoi alleati,
  il calo delle scorte dei Paesi importatori (per gli Stati membri dell’OCDE: 180 milioni di barili in meno di sei mesi),
  il significativo rialzo della domanda negli Stati Uniti (il consumo negli USA è passato in un anno da 1,35 a 1,6 milioni di barili al giorno),
  l’incertezza politica nel Kurdistan iracheno e in Venezuela,
  la ripresa della speculazione a lungo termine sul mercato petrolifero.

Traduzione
Rachele Marmetti