La Repubblica Federale di Germania verserà un indennizzo forfettario di 2.556 euro agli ebrei che durante la seconda guerra mondiale vissero in Algeria (circa 25.000 persone).

I beneficiari dovranno dimostrare di aver risieduto in Algeria nel periodo tra l’armistizio franco-tedesco del 22 giugno 1940 e l’operazione Torch (sbarco degli alleati) dell’8 novembre 1942. In questo lasso di tempo gli ebrei francesi d’Algeria subirono le discriminazioni che decretò lo Stato Francese di Philippe Pétain (sostituitosi alla Repubblica Francese).

Lo Stato di Pétain abolì, in particolare, il decreto Crémieux che attribuiva piena cittadinanza agli ebrei algerini, considerandoli invece semplici indigeni, alla stregua dei mussulmani. Inoltre, i soldati ebrei in servizio nell’esercito dello Stato Francese furono rinchiusi nel campo d’internamento di Bedeau. I bambini ebrei furono espulsi dalle scuole pubbliche, tuttavia poterono continuare a frequentare le scuole cattoliche.

Così comportandosi, la Repubblica Federale Tedesca si assume l’eredità del III Reich e ne riconosce la totale responsabilità dei provvedimenti del governo fantoccio di Pétain.

La Repubblica Federale di Germania non si considera viceversa responsabile degli atti antisemiti compiuti in Algeria dal mese di novembre 1942 dall’ammiraglio François Darlan e dal generale Henri Giraud, entrambi protetti dagli Stati Uniti. Darlan fu assassinato dal gollista Fernand Bonnier de La Chapelle, aiutato dai servizi segreti britannici. Giraud si legò invece al presidente Roosevelt, per il tramite di Jean Monnet.

Gli ebrei vissuti in Algeria tra il 22 giugno 1940 e l’8 novembre 1942 e che hanno acquisito la cittadinanza israeliana già percepiscono dal 1° gennaio 2016 un sussidio annuale di 3.600 schekel (circa 866 euro).

Traduzione
Rachele Marmetti