Allorché in Libia non esiste alcuna autorità politica legittima, quattro personalità, sostenute dai Paesi che hanno distrutto lo Stato libico, si sono impegnate a indire elezioni legislative e presidenziali il 10 dicembre 2018 [1].

Le tribù, su cui la società libica è basata, si sono dichiarate in massa favorevoli alle elezioni, purché vi possano partecipare i sostenitori di Gheddafi, cosa che gli occidentali voglio evitare a ogni costo. Per questa ragione la Corte Penale Internazionale, esclusivamente sulla base di ritagli di giornale, li accusa di svariati crimini e ha emesso mandati d’arresto nei loro confronti.

Diversi sondaggi dicono che il secondo figlio di Muhammar Gheddafi, Saïf el-Islam Gheddafi, è di gran lunga il leader più popolare del Paese. Durante la Jamahiriya Araba Libica ha rappresentato il padre, dimostrando di avere reali capacità di negoziazione e di governo.

Saïf el-Islam Gheddafi ha recentemente pubblicato una brochure per presentare il proprio programma per le elezioni presidenziali.

Traduzione
Rachele Marmetti

[1«Déclaration politique sur la Libye» Réseau Voltaire 29 mai 2018, «La Libia secondo l’ONU e secondo la dura realtà», Rete Voltaire, 5 giugno 2018.