Il colonnello François-Régis Legrier (foto), che ha comandato gli artiglieri francesi impegnati contro Daesh, in violazione della sovranità della Siria (Task Force Wagram), ha pubblicato sulla Revue de la Défense nationale un articolo critico, ove spiega come la mancanza di offensive sul terreno abbia reso inefficace l’azione della Coalizione comandata dagli USA e abbia prolungato inutilmente le devastazioni e le sofferenze della popolazione civile.

Il direttore della rivista, generale Jérôme Pellistrandi, si è rammaricato di non aver verificato che l’articolo avesse ricevuto il benestare dei superiori del colonnello.

In un’audizione al senato, la ministra delle Forze Armate, Florence Parly, ha affermato che Legrier sarà sanzionato in quanto ha accettato con leggerezza di comandare soldati contro Daesh, salvo poi criticare l’azione francese.

Le Monde del 27 febbraio 2019 ha pubblicato un lungo estratto dell’articolo di Legrier, nonché, a sostegno del dibattito, un commento del colonnello Michel Goya e poi un articolo in cui il generale Serge Cholly contesta la fondatezza dell’analisi del colonnello.

In realtà la Francia ha partecipato per anni a una Coalizione che, come Réseau Voltaire ha sempre sostenuto, non combatteva Daesh, bensì distruggeva la Siria. Come altri, anche i sodati francesi sul campo hanno potuto constatarlo. Il colonnello Legrier ha avuto il torto di sollevare il velo, ancorché in maniera tecnica, sulla doppiezza della gerarchia politica.

Negli Stati Uniti c’è stato un dibattito analogo. Il problema è stato sollevato da alti funzionari dell’amministrazione durante il 2015 Intelligence & National Security Summit. Mentre The Daily Beast ha rivelato che 50 analisti del CentCom hanno sporto denuncia all’Ispettore Generale del Pentagono per essere stati costretti a falsificare i rapporti della Coalizione. La Commissione di Sorveglianza e di Riforma del Governo della Camera dei Rappresentanti ha avviato un’inchiesta. Alla fine, gli interventi dall’alto hanno soffocato lo scandalo. La Commissione ha assolto il comandante della Coalizione, generale John Allen ... pur pregandolo di dimettersi. Tutto è continuato come prima, fino all’elezione di Donald Trump.

Traduzione
Rachele Marmetti