La ministra tedesca della Difesa e presidente della CDU, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha preso di sorpresa partner e alleati proponendo, il 21 ottobre 2019, il dispiegamento d’una forza militare internazionale in Siria. Ne aveva informato soltanto il proprio mentore, cancelliera Angela Merkel, che ha immediatamente appoggiato l’iniziativa.

L’annuncio, mal preparato, ha suscitato dichiarazioni contraddittorie. Che legalità avrebbe una simile iniziativa? Ne sarebbe protagonista l’Unione Europea, la NATO o l’ONU? Si frapporrebbe tra turchi e kurdi o fra turchi e siriani?

Pare che, dopo il Consiglio franco-tedesco di Difesa e Sicurezza del 16 ottobre 2019 [1], la Germania abbia deciso di rispolverare il vecchio progetto enunciato nel libro New Power, New Responsibility. Element of a German foreign and security policy for a changing world (Nuovo potere, nuova responsabilità. Elementi di politica estera e di difesa tedesca in un mondo che cambia) [2]. Un documento in cui si preconizza che la NATO deleghi la gestione dell’Asia Centrale, del Medio Oriente e dell’Africa del Nord all’Unione Europea, a leadership tedesca. Una strategia che Ursula von der Leyen ha inserito con discrezione nel Libro Bianco della Bundeswehr 2016 [3]. Ursula von der Leyen, altra personalità vicina ad Angela Merkel, è ora presidente della Commissione Europea in cui sta inserendo soprattutto personale tedesco.

A seguito dell’accordo tra Russia e Turchia del 22 ottobre 2019 [4], la proposta di dispiegamento d’una forza militare internazionale in Siria è diventata subito obsoleta. È tuttavia indicativa della volontà di alcune élite europee di appropriarsi del ruolo imperiale cui Washington sta rinunciando.

Traduzione
Rachele Marmetti

[2New Power, New Responsibility. Elements of a German foreign and security policy for a changing world, Stiftung Wissenschaft Politik (SWP) et the German Marshall Fund of the United States (GMF) éditeurs (2013).

[3Das Weißbuch 2016, Bundeswehr.

[4« Mémorandum d’accord entre la Turquie et la Fédération de Russie », Réseau Voltaire, 22 octobre 2019.