Una seconda tappa dell’offensiva della Repubblica Araba Siriana contro gli jihadisti di Al-Qaeda (oggi chiamata Organizzazione per la liberazione del Levante – Hayat Tahrir al-Cham) è stata lanciata nel governatorato di Idlib.

Nella regione sono radunati perlomeno 1,5 milioni di jihadisti con le loro famiglie, che tengono in ostaggio circa altrettanti siriani.

L’Esercito Arabo Siriano, sostenuto dall’aviazione russa, ha liberato la città di Maarret al-Naam e ripreso l’autostrada M5 che collega Aleppo a Damasco.

L’esercito turco, rispettando gli accordi negoziati a Nour-Sultan, non è intervenuto.

Le ONG tedesche e francesi, che sfamano gli jihadisti di Al Qaeda e le loro famiglie dalla Turchia, da gennaio 2020 non potranno più farlo perché Ankara non è più obbligata da una risoluzione dell’ONU a consentirlo.

Il 20 dicembre 2019 Germania, Belgio e Kuwait hanno tentato di fare adottare al Consiglio di Sicurezza un’estensione del privilegio transfrontaliero di queste ONG. Cina e Russia hanno opposto però il veto.

Circa 400 mila persone sono fuggite dai combattimenti. Gli jihadisti di Al Qaeda e le loro famiglie hanno ripiegato sulla città di Idlib, i siriani sono stati invece accolti in campi profughi.

Traduzione
Rachele Marmetti