Il 16 ottobre 2020 i giudici d’istruzione Aude Buresi e Marc Sommerer, successori del giudice Serge Tournaire nell’inchiesta sul finanziamento della campagna elettorale di Nicolas Sarkozy, per la quarta volta hanno messo sotto inchiesta l’ex presidente.

Nel 2011, dopo il rovesciamento della Jamahiriya Araba di Libia e l’occupazione del Paese da parte della NATO, Thierry Meyssan riferì di aver organizzato a Tripoli una cellula incaricata di raccogliere prove delle diverse malversazioni di uomini politici francesi [1].

Secondo Meyssan, Nicolas Sarkozy ha senz’altro commesso gravi errori di rilevanza penale, ma non è l’unico colpevole; deve essere perseguita anche la sua rivale, Ségolène Royal, la cui campagna fu altresì finanziata dalla Libia. O la giustizia è uguale per tutti o è uno strumento politico. È necessaria una vera riflessione sul finanziamento delle campagne politiche francesi che, nonostante un nuovo arsenale legislativo, abbisognano comunque di denaro estero.

Quest’affare non va considerato soltanto come un tentativo di corruzione da parte della Libia (il che è vero), ma innanzitutto come una disfunzione del sistema democratico francese che va imperativamente risanata.

Traduzione
Rachele Marmetti

[1Testimonianza di Thierry Meyssan davanti alla stampa tunisina (2011), in seguito alla Televisione Araba Siriana (2012), poi nel suo libro Sotto i nostri occhi (2017) ed infine davanti al giudice Tournaire (2018).