Il giorno stesso degli attentati, sulla rete televisiva newyorkese Canal 9, il promotore immobiliare Donald Trump definì la versione ufficiale del crollo delle torri una «menzogna». Trump è in seguito entrato in politica ed è diventato presidente degli Stati Uniti. Con l’amico generale Michael T. Flynn si è assunto l’impegno di fare piena luce sull’11 Settembre. Trump ha diviso l’opinione pubblica statunitense, ma non ha affatto conseguito l’obiettivo.

A fine 2001 pubblicai una serie di articoli sugli attentati dell’11 Settembre e, a marzo 2002, un libro [1] − tradotto in 18 lingue − che metteva in discussione la veridicità della versione ufficiale, aprendo un dibattito a livello mondiale. La stampa internazionale si rifiutò però di analizzare le mie argomentazioni e lanciò una campagna denigratoria in cui mi si accusava di «dilettantismo» [2], di «complottismo» [3], nonché di «negazionismo» [4].

Ma, soprattutto, le autorità USA e i loro seguaci ridussero la mia ricerca alle prime pagine del libro: la contestazione della versione ufficiale degli attentati. Si trattava invece di un’opera di scienze politiche, di denuncia di quel che gli attentati sotto falsa bandiera avrebbero reso possibile: il controllo delle popolazioni occidentali e la guerra senza fine nel Medio Oriente Allargato. Ora in questo articolo passo in rassegna ciò che negli ultimi vent’anni è emerso sugli attentati, ma principalmente riscontro l’esattezza delle mie previsioni del 2002.

Sceicco Zayed, presidente degli Emirati Arabi Uniti, fece tradurre e stampare "L’incredibile menzogna"; ne regalò 5 mila copie con dedica a personalità del mondo arabo.

Il buco nero dell’11 Settembre

Se ci chiedono cos’è accaduto l’11 Settembre, tutti rivediamo le immagini degli attentati delle Twin Towers e del Pentagono. Ci siamo però dimenticati di molti altri fatti, per esempio dell’insider trading sulle azioni delle compagnie aeree colpite, dell’incendio che ha devastato l’annesso della Casa Bianca (Old Eisenhower Builging) come del crollo di una terza torre del World Trade Center.

Il fatto più stupefacente è che quasi più nessuno ricorda che, alle 10 del mattino, Richard Clarke fece scattare il Piano di Continuità del Governo [5]. Esattamente nello stesso momento il presidente Bush e il Congresso furono sospesi dalle funzioni e messi sotto protezione militare. Il presidente Bush fu portato in una base aerea del Nebraska, dove dalla sera prima si trovavano i capi delle imprese che avevano sede ai piani più alti delle Torri Gemelle [6]; i membri del Congresso furono invece portati nel mega-bunker di Greenbrier. Il potere passò al Governo di Continuità − che si trovava nel mega-bunker di Raven Rock Mountain (Sito R) [7] − e fu restituito ai civili solo a fine giornata.

Informato dallo stato-maggiore russo che un satellite aveva rilevato il lancio di un missile da un bastimento della Navy, al largo di Washington, sul Pentagono, il presidente della Federazione di Russia, Vladimir Putin, tentò di mettersi in contatto con l’omologo statunitense: non ci riuscì, non perché la rete telefonica fosse guasta, ma perché George W. Bush non era più il presidente degli USA.

Da chi era esattamente composto il Governo di Continuità? Cosa fecero i suoi membri nelle ore in cui detennero il potere? Ancora oggi non lo sappiamo. I membri del Congresso che cercavano risposte non sono stati autorizzati a organizzare una seduta del parlamento sull’argomento.

Ovviamente la polemica sull’11 Settembre non finirà finché gli avvenimenti non saranno chiariti. La procedura messa in atto l’11 Settembre era stata concepita dal presidente Eisenhower, in un’epoca di timori di guerra nucleare: se egli stesso, i presidenti delle camere e la maggioranza dei membri del Congresso fossero stati uccisi sarebbero venuti meno i poteri costituzionali. I militari avrebbero dovuto perciò assumere la continuità di governo. Non fu in ogni caso quel che accadde l’11 Settembre: nessun parlamentare morì. Il passaggio di poteri fu perciò incostituzionale. In senso stretto si trattò di un colpo di Stato.

Jacques Chirac, presidente della Repubblica francese, si recò a New York per esprimere il proprio cordoglio alla popolazione prostrata. Alla pubblicazione de "L’incredibile menzogna", Chirac chiese ai servizi segreti per l’estero una verifica dei dati; si rifiutò di mettere le forze armate francesi presenti in Afghanistan sotto il comando USA e di far partecipare la Francia alla “guerra senza fine” in Iraq.

Gli attentati dell’11 Settembre

Nel mio libro, nonché in seguito, avanzo un’ipotesi su quanto realmente accadde quel giorno, irrilevante però per quanto voglio dimostrare. Chi ha perpetrato questo crimine voleva provocare uno shock simile a quello di Pearl Harbor − come scrissero tempo addietro i membri del Project for a New American Century − per cambiare la vita e il funzionamento degli Stati Uniti. Così ci hanno raccontato un’inverosimile storia, che ci siamo bevuti senza battere ciglio. Ma:

 A oggi non esiste prova della presenza dei 19 pirati dell’aria che si sostiene fossero a bordo degli aerei dirottati. Costoro non figuravano sulle liste dei passeggeri diffuse il giorno stesso dalle compagnie aeree. I video dei pirati dell’aria in aeroporto non sono stati girati a New York, ma in altri aeroporti di transito.

 A oggi non esiste prova della reale esistenza delle 35 telefonate dei passeggeri dei voli dirottati [8]. Questo vale sia per la conversazione attribuita al coraggioso passeggero che avrebbe attaccato i pirati dell’aria del volo UA93, sia per la telefonata ricevuta dal Procuratore Generale degli Stati Uniti, Theodore Olson, dalla moglie a bordo del volo AA 77. Anzi, durante il processo di Zacarias Moussaoui (accusato di essere il ventesimo pirata dell’aria che non si sarebbe imbarcato) l’FBI testimoniò che i sedili degli aerei non erano dotati di telefono, quindi i passeggeri avrebbero dovuto usare telefoni cellulari, che però all’epoca non funzionavano a un’altitudine superiore a 5 mila piedi; dichiarò inoltre che i tabulati forniti dalle compagnie telefoniche non riportavano alcuna delle comunicazioni in questione, compresa quella ricevuta dal Procuratore Generale Olson.

 A oggi non esiste alcuna spiegazione fisica del crollo sulle fondamenta (ossia verticalmente) delle tre torri del World Trade Center. Le Torri Gemelle colpite dagli aerei non hanno vacillato. Tuttavia il carburante sarebbe colato lungo i pilastri e li avrebbe fatti fondere. La terza torre sarebbe stata destabilizzata dal crollo delle due a fianco. Anch’essa si sarebbe afflosciata, ma non lateralmente, bensì verticalmente. Si noti che nessuna spiegazione è stata data delle esplosioni laterali udite dai pompieri e ampiamente documentate da filmati, né dai piastri verticali sezionati invece che fusi; due prove che attestano una demolizione non accidentale, bensì controllata. Si noti peraltro che mai, né prima né dopo l’11 Settembre, è avvenuto il crollo di un grattacielo a causa di un incendio di grandi dimensioni… e che nessuno ha tratto insegnamento dall’11 Settembre e, onde evitare analoghe catastrofi, ha cambiato il metodo di costruzione di questo tipo di edifici. Infine, le fotografie dei pompieri delle “piscine” d’acciaio fuso, nonché quelle della FEMA (l’agenzia incaricata della gestione delle catastrofi) della fusione delle rocce in cui erano costruite le fondamenta sono inesplicabili secondo alla luce della versione ufficiale.

 A oggi non esiste prova che un aereo di linea abbia colpito il Pentagono. Già l’indomani, in una conferenza stampa al Pentagono, i pompieri affermarono di non aver trovato niente che potesse appartenere a un aereo. Le autorità, che si erano premurate di emettere un comunicato livoroso contro il mio libro, diedero l’annuncio del ritrovamento di molti rottami dell’aereo che sarebbero serviti a ricostruirlo in un hangar: non se n’è più parlato. Del resto, alcune famiglie dei passeggeri, dapprima scandalizzate per le mie affermazioni, hanno cambiato idea quando sono state loro restituite urne funerarie, garantendo che i corpi erano stati identificati per mezzo delle impronte digitali (che però in un incendio a tali temperature sarebbero state completamente distrutte). Alcune famiglie hanno rifiutato l’impegno alla riservatezza a cospetto di un cospicuo indennizzo.

Fidel Castro, comandante della Rivoluzione cubana, ha difeso le tesi di Thierry Meyssan.

Sorveglianza generalizzata delle popolazioni occidentali

Nei giorni successivi agli attentati l’amministrazione Bush ha fatto votare al Congresso una normativa contro il terrorismo, l’USA Patriot Act. Un testo molto voluminoso, redatto nei due anni precedenti dalla Federalist Society (di cui il Procuratore Generale Theodor Olson e il ministro della Giustizia John Ashcroft erano membri), che sospende la Dichiarazione dei Diritti (Bill of Rights) nelle vicende di terrorismo.

Gli Stati Uniti nascono dallo scontro di due fazioni. La prima, guidata da Alexander Hamilton, redasse una Costituzione che istituiva un sistema simile alla monarchia britannica, ma con i governatori in luogo dei nobili. La seconda, attorno a Thomas Jefferson e James Madison, accettò la Costituzione soltanto dopo gli emendamenti finalizzati a prevenire ogni uso della Ragion di Stato. La sospensione di questi dieci emendamenti, chiamati la “Dichiarazione dei Diritti”, altera l’equilibrio sul quale gli Stati Uniti furono fondati, attribuendo maggiori poteri al primo gruppo, i discendenti dei Padri Pellegrini, puritani esiliati dall’Inghilterra. Il presidente Bush è discendente diretto di uno dei 41 firmatari del Patto del Mayflower (1620).

Per l’applicazione dell’USA Patriot Act fu istituito un nuovo ministero, il dipartimento per la Sicurezza della Patria (Homeland Security Departement), che ha assorbito alcuni organismi già esistenti. Si è dotato di una polizia politica, in grado di spiare ogni cittadino. Secondo la rivelazione del 2011 del Washington Post, ne fanno parte 835 mila funzionari, di cui 112 mila in incognito [9]: una spia ogni 370 abitanti. Gli Stati Uniti sono il Paese più orwelliano del pianeta. La modalità operativa di questo dipartimento è stata rivelata nel 2013 da Edward Snowden, il quale non si è accontentato d’informazioni sul sistema di intercettazioni nella NSA all’estero, ha soprattutto divulgato informazioni sul sistema di sorveglianza di massa interna agli Stati Uniti. Oggi Snowden è un rifugiato politico che vive in Russia.

Sebbene sia un fatto meno documentato, questo sistema si è esteso progressivamente a tutti gli Stati occidentali, attraverso i Cinque Occhi [10] e la NATO.

Hugo Chávez, presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha fatto votare dal parlamento una mozione a sostegno della tesi dell’Incredibile menzogna.

La «guerra senza fine»: dall’11 Settembre alla caduta di Kabul

Un mese e mezzo dopo gli attentati, il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld istituiva l’Ufficio per la Trasformazione della Forza (Office of Force Transformation) e lo affidava all’ammiraglio Arthur Cebrowski. L’obiettivo era cambiare la funzione stessa delle forze armate. La dottrina Rumsfeld/Cebrowski [11] è una riforma importante quanto l’istituzione del Pentagono dopo la crisi del 1929. La sfida è ora l’adattamento al capitalismo finanziario: gli Stati Uniti non vorranno più vincere le guerre, cercheranno invece di farle durare il più a lungo possibile. Questo è il significato dell’espressione «guerra senza fine» usata dal presidente Bush. L’obiettivo sarà distruggere le strutture statali locali per poter sfruttare le ricchezze naturali senza dover incorrere in un controllo politico; obiettivo efficacemente sintetizzato dal colonnello Ralph Peters: «La stabilità è il nemico dell’America» (Stability: America’s ennemy) [12].

È esattamente quanto accaduto in Afghanistan. La guerra è iniziata subito dopo l’11 Settembre. Doveva durare poche settimane, ma non si è mai interrotta. La recente vittoria dei talebani è stata organizzata dagli stessi Stati Uniti per prolungare ulteriormente il conflitto. Infatti il presidente Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti non sono andati in Afghanistan per costruire uno Stato, a differenza di quanto fecero alla fine della seconda guerra mondiale in Germania e Giappone. Nell’incontro a Ginevra con Vladimir Putin, Biden aveva respinto il concetto di guerra senza fine; ora però l’ha rilanciata, allineandosi, come Barack Obama, alla dottrina Rumsfeld/Cebrowski.

Nessun conflitto iniziato dopo l’11 Settembre è terminato: l’instabilità domina in Iraq, Libia, Siria, Yemen e Libano. Si possono definire questi conflitti “guerre civili” e accusare i leader di questi Paesi di essere dittatori, oppure rinunciare a qualsiasi spiegazione, ma è innegabile che, prima dell’intervento occidentale, erano Paesi stabili e che, quando ebbero inizio le loro disgrazie, la Libia di Gheddafi e il Libano di Aoun erano alleati degli Stati Uniti.

Il vicepresidente Dick Cheney costituì alla Casa Bianca un gruppo segreto, incaricato di delineare l’evoluzione della politica nazionale per l’energia (National Energy Policy Development). Cheney era convinto che nel medio termine ci sarebbe stata penuria di petrolio. Ed è questo il motivo che ha indotto gli Stati Uniti a distruggere altri Stati: per poterne sfruttare a termine il petrolio; a scadenza, non immediatamente. La dottrina Rumsfeld/Cebrowski afferma anche che non bisogna combattere le potenze globalizzate, quali Russia e Cina. Bisogna invece consentir loro di accedere alle ricchezze naturali conquistate, costringendole però a versare diritti di sfruttamento agli Stati Uniti.

Pubblicando moltissimi rapporti interni delle forze armate USA, Julian Assange non ha rivelato informazioni sensibili, però dall’insieme emerge che il Pentagono non ha mai voluto vincere le guerre post-11 Settembre. Assange è stato perseguitato sino a perdere la ragione.

Per gestire bene queste guerre il Pentagono si è segretamente dotato di Forze Speciali clandestine: 60 mila soldati senza uniforme [13] in grado di uccidere senza lasciare traccia chiunque e ovunque si voglia. Bob Woodward ha rivelato l’operazione “Matrice dell’attacco mondiale”, decisa tre giorni dopo gli attentati [14]. Wayne Madsen ha pubblicato il nome delle prime vittime in Papuasia, Nigeria, Indonesia e Libano [15].

Alla tribuna delle Nazioni Unite, il presidente della Repubblica Islamica d’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, ha spiegato che, poiché l’11 Settembre era pretesto per fare guerre, non poteva più essere considerato affare interno degli USA. Evitando di schierarsi, ha però chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta internazionale per far luce su quanto accadde.

Conclusione

La storia degli ultimi vent’anni conferma tutte le mie previsioni. Purtroppo sono rari coloro che hanno compreso l’evoluzione del mondo. La maggior parte delle persone rifiuta di collegare le singole rivelazioni e di prendere atto della responsabilità delle democrazie occidentali nei crimini compiuti nel Medio Oriente Allargato.

Il problema è sempre lo stesso: non vogliamo ammettere che il criminale sia così vicino a noi.

Traduzione
Rachele Marmetti

[1L’incredibile menzogna. Nessun aereo è caduto sul Pentagono, di Thierry Meyssan, Fandango Libri, 2002. Seconda edizione riveduta e corretta L’Effroyable imposture suivie de Le Pentagate con la prefazione del generale Leonid Ivashov, che l’11 settembre 2001 rivestiva la carica dicapo di stato maggiore ad interim delle forze armate russe l’11 settembre 2001, Demi-Lune, 2006.

[2Secondo i miei detrattori non mi sono recato sul luogo degli attentati, come avrebbe dovuto fare un vero giornalista. Ebbene, le tre scene del crimine furono immediatamente dichiarate “segreto militare”. Per anni nessun giornalista di nessun giornale fu autorizzato ad accedervi. L’epiteto di “dilettantismo” dovrebbe perciò valere non solo per me, ma per tutti coloro che esercitano la mia professione.

[3Il termine “complottismo” si riferisce a chi mette in discussione la teoria ufficiale del tiratore solitario che avrebbe ucciso il presidente Kennedy. Denunciano invece un complotto per eliminare il presidente.

[4Io nego in effetti la versione ufficiale. Ma il termine “negazionismo” si riferisce a una corrente di estrema destra, le cui idee non ho mai smesso di combattere, che nega la volontà dei nazisti di compiere il genocidio degli ebrei d’Europa.

[5Against All Enemies, Inside America’s War on Terror, Richard Clarke, Free Press, 2004.

[6Come ogni anno Warren Buffet (all’epoca l’uomo più ricco del pianeta) organizzava una cena di beneficienza in Nebraska. La cena, diversamente da quelle dei due anni precedenti, non si tenne in un grande hotel, ma in una base militare. I capi d’impresa invitati misero in congedo la maggioranza dei dipendenti di New York. Questo spiega il numero relativamente basso dei morti nel crollo delle prime due torri.

[7A Pretext for War: 9/11, Iraq and the abuse of America’s intelligence agencies, James Bamford, Anchor Books (2004).

[811/09, chi ha inventato le false telefonate dagli aerei?”, di Giulietto Chiesa, Megachip-Globalist (Italia) , Rete Voltaire, 23 luglio 2013.

[9Top Secret America : The Rise of the New American Security State, Dana Priest & William M. Arkin, Little, Brown and Company (2011).

[10I “Cinque Occhi” sono l’alleanza dei servizi d’intercettazione e di localizzazione di Australia, Canada, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Regno Unito, creata nel 1941 dalla Carta Atlantica.

[11La dottrina Rumsfeld/Cebrowski”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 25 maggio 2021.

[12“Stabiliy American’s Ennemy”, col. Ralph Peters, Parameters #31-4 (winter 2001).

[13“Exclusive : Inside the Military’s Secret Undercover Army”, William M. Arkin, Newsweek, May 17, 2021.

[14Saturday, September 15, At Camp David, Advise and Dissent, Bob Woodward & Dan Balz, Washington Post, January 31, 2002.

[15«J’accuse - Bush’s Death Squads», Wayne Madsen, Makingnews.com, January 31, 2002.