Il ministro russo degli Esteri, Sergej Lavrov, ha consegnato all’omologo libanese, Abdallah Bou Habib, di passaggio a Mosca, immagini satellitari del porto di Beirut subito dopo l’esplosione del 2 agosto 2020.

Dalle immagini si dovrebbe poter capire cosa è davvero accaduto (una, due o tre esplosioni? originate da concimi immagazzinati nel porto o da esplosivo lanciato da un aereo?). L’inchiesta in corso in Libano non è ancora riuscita a chiarire l’origine del dramma. Per il momento è incentrata sulle attività e le reazioni degli alti funzionari responsabili del porto, ma si scontra con numerose “immunità” e tentativi di revoca del giudice istruttore. Inoltre, lo Hezbollah, che alcuni anni fa fu accusato di aver assassinato Rafic Hariri, non intende consentire che l’inchiesta prosegua sulla base di ipotesi non sostenute da indizi.

Il presidente del Libano, generale Michel Aoun, aveva chiesto le immagini satellitari alla Francia, ma la richiesta non ebbe seguito. Un consigliere del presidente Emmanuel Macron aveva dichiarato a un settimanale libanese che quel giorno i satelliti francesi erano in avaria.

Traduzione
Rachele Marmetti