L’attacco subìto dal Kazakistan il 2 gennaio 2022 ha coinvolto due principali gruppi indipendenti, collegati però al medesimo comando straniero: circa 20 mila combattenti, stranieri e kazaki, formati alla jihad in Siria o in Afghanistan. Gli eserciti kazako e russo sono stati colti di sorpresa, ma in una settimana sono riusciti a riprendere il controllo della situazione.
Per risolvere il problema si è dovuto innanzitutto capire quale tipo di forze le autorità del Kazakistan dovevano affrontare.
Dauren Abaev, vicecapo dell’ufficio esecutivo del presidente, ha dichiarato che le manifestazioni sono iniziate pacificamente e che all’improvviso sono passate sotto il controllo dei provocatori. L’uso da parte dei manifestanti di sistemi di comunicazione segreti è stato fondamentale per il coordinamento di azioni violente simultanee, rivolte a obiettivi prestabiliti. Sono stazioni di ricezione gestite da server all’avanguardia, esterne al Kazakistan. Comunicazioni che servizi segreti ed esercito nazionale non hanno potuto intercettare. Un centro unico di comando ha coordinato la preparazione e l’orientamento dell’insieme delle azioni terroriste. Nel discorso alla nazione del 7 gennaio il presidente kazako Kassym Jomart Tokayev l’ha riconosciuto [1]: ha dichiarato che «le forze dell’ordine e l’esercito non sono state all’altezza». «È emerso chiaramente che siamo carenti di forze speciali, equipaggiamenti speciali e mezzi speciali.»
Nei ranghi dei militanti c’erano specialisti di PsyOps (operazioni di guerra psicologica), capaci di manipolare i comportamenti delle persone. Hanno prioritariamente trasmesso in diretta informazioni preparate ad hoc negli studi televisivi. Fortunatamente per le autorità, i terroristi che hanno occupato l’edificio della rete televisiva Mir non sono stati in grado di controllare la torre di trasmissione KokTobe ad Almaty, dove si trova l’antenna di diffusione. L’impossibilità di controllare i media ad Almaty è stato un fattore molto importante nel fallimento del colpo di Stato.
Le azioni sono state pianificate secondo il modello delle operazioni di commando a direzione unica
Un gruppo importante (Alpha), composto da diversi sottogruppi, ha agito simultaneamente ad Almaty e in altre città nel sud e nell’occidente del Kazakistan per terrorizzare la popolazione civile, disperderla e impedire l’intervento delle forze dell’ordine. La missione del gruppo Alpha è consistita nell’occupare e nell’incendiare edifici amministrativi, nel saccheggiare negozi e banche, nel fare barricate in tutti i quartieri e in un tentativo di occupazione dell’aeroporto di Almaty. Albaev ha notato che tra i terroristi vi erano tiratori scelti di elevata preparazione al combattimento, nonché particolarmente crudeli nell’abbattere agenti delle forze di sicurezza.
Obiettivo tattico del gruppo Alpha era infatti una diversione sanguinosa per coprire il secondo gruppo (Bravo) che eseguiva attacchi mirati in decine di negozi di armi, di depositi di armi e munizioni dell’esercito, della polizia e così via.
L’ex consigliere del presidente Nazarbayev, Yermukhamet Yertysbayev, è convinto che i terroristi avessero complici nel Paese. «Il tradimento di un certo numero di funzionari e di agenti delle forze dell’ordine ha impedito di sventare i piani dei terroristi.» Secondo Yertysbayev, 40 minuti prima dell’attacco all’aeroporto di Almaty è stato dato ordine di togliere il dispositivo di sicurezza. Potrebbe aver ragione, tanto più che l’intelligence kazaka non ha trovato indizi di preparazioni di attacchi terroristici, sebbene nella sola città di Almaty abbiano operato 20 mila terroristi specializzati.
Conseguenze
Solo dopo tre, quattro giorni di caos l’ordine costituzionale è stato in una certa misura ripristinato in tutte le regioni, gli edifici amministrativi e le infrastrutture strategiche sono state liberate e messe sotto protezione militare. Le frontiere sono state chiuse e nel Paese sono stati messi 70 posti di blocco. Molti responsabili amministrativi regionali, nonché di organismi incaricati di far rispettare la legge, sono stati sollevati dall’incarico. Tuttavia il presidente Tokayev ha dichiarato che «i militanti non hanno deposto le armi e continuano a commettere o a prepararsi a commettere crimini. È indispensabile mettere fine a queste azioni. L’operazione di guerra per liberare Almaty dai terroristi è svolta dai servizi speciali del Kazakistan».
Il ministro dell’Interno kazako ha annunciato che 3.811 partecipanti violenti alle sommosse sono stati arrestati, che 26 persone che hanno attaccato le forze dell’ordine con armi da fuoco sono state uccise e altre 26 ferite. RIA Novosti ha citato fonti dell’ufficio del procuratore del Kazakistan secondo cui «tra i terroristi detenuti in Kazakistan ci sono molti cittadini stranieri, pagati per commettere atti criminali».
Dietro richiesta del presidente Tokayev, la Russia ha mandato tremila soldati in Kazakistan, la Bielorussia ne ha inviati 500, il Tagikistan 200 e l’Armenia 70. Oltre 70 aerei Il-76 e cinque An-124 hanno trasportato il contingente russo di mantenimento della pace dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) in Kazakistan. Si tratta di sotto-unità della 45^ Brigata, della 98^ Divisione e della 31^ Brigata Speciale, tutte appartenenti alle forze aviotrasportate.
Il ruolo delle forze armate russe
Il mandato del CSTO non prevede partecipazione a operazioni di combattimento in Kazakistan, dato che i compiti delle forze di mantenimento della pace sono soprattutto di protezione delle installazioni vitali. Sotto-unità della 98^ Divisione aviotrasportata controllano l’aeroporto internazionale di Nur-Sultan, la sede dello stato-maggiore delle forze armate, nonché l’edificio del centro di trasmissioni televisive Kazmedia.
Una sotto-unità indipendente delle forze operative speciali russe sorveglia il palazzo presidenziale a Nur-Sultan, la banca centrale, nonché il Comitato per la sicurezza nazionale del Kazakistan. Sotto-unità della 45^ Brigata a vocazione speciale sono state dispiegate nel sud-est del Paese per sorvegliare l’aeroporto di Almaty e il Centro operativo di difesa aerea congiunta della Federazione di Russia e del Kazakistan della città. Altre sotto-unità della 45^ Brigata sono state dispiegate a Shymkent, terza città del Kazakistan di 1,1 milioni di abitanti, per sorvegliare la 602^ base aerea e altri obiettivi amministrativi. Sotto-unità della 31^ Brigata aviotrasportata sono state dispiegate nella parte orientale del Kazakistan, nella città di Ust-Kamenogorsk, centro amministrativo della zona d’industria estrattiva del Kazakistan orientale. Altre sotto-unità della 31^ Brigata garantiscono la sicurezza delle istallazioni di Kazatomprom nel nord del Paese, la compagnia nucleare nazionale del Kazakistan.
Con l’appoggio di unità di antiterrorismo locali, possono operare disgiuntamente anche piccole unità russe, quali le unità di neutralizzazione PsyOps, di operazioni di guerra psicologica e di ricognizione. Per esempio, un gruppo di ricognizione aviotrasportato russo utilizza il sistema RB-341V Lieer-3. I droni (aerei ed elicotteri di ricerca senza pilota e silenziosi) catturano e trasmettono immagini video 24 ore su 24 o raccolgono dati su una vasta gamma di frequenze – SIGINT (informazioni d’origine elettromagnetica), nonché reti GSM. Quando viene scoperta una rete sospetta, solo alcune emittenti sono disturbate. Ciò impedisce la trasmissione di ordini ai terroristi a valle della catena di comando. La zona di disturbo si concentra su obiettivi individuati in un raggio di sei chilometri. Le piattaforme aviotrasportate russe servono anche da collegamento radio per i militari kazaki che operano in zone urbane, dove la trasmissione è protetta dagli edifici. Le truppe aviotrasportate russe dispongono anche di un altro sistema terrestre installato su veicoli 8x8: l’RP-377LA Lorandit, composto da potenti stazioni di ricerca di fonti di frequenza e di stazioni di disturbo selettivo, tutte nella gamma 3 MHz-3 GHz.
Un altro gruppo russo è specializzato nel riconoscimento speciale, effettuato da personale militare altamente qualificato. Il personale militare russo inviato in Kazakistan è formato per l’infiltrazione segreta dei terroristi; raccoglie informazioni HUMINT al fine di anticipare azioni future, individuare reti o mezzi di trasmissione di ordini gerarchici, sorvegliare capi terroristi, nonché piazzare dispositivi di localizzazione permanenti.
Come il contingente in Siria, anche il contingente kazako è integrato nelle reti del sistema centralizzato MK VTR-016 del ministero della Difesa russo, che utilizza il sistema Auriga-1.2V. Centinaia di mini-stazioni video mobili e portatili nelle zone di responsabilità assegnate ai militari russi in Kazakistan trasmettono informazioni segrete in tempo reale a Mosca, grazie ai satelliti di comunicazione militari russi. Inoltre, queste trasmissioni sono difficili da intercettare e da disturbare per merito del server Huawei, il più potente a livello mondiale. In assenza di fattori perturbatori, Auriga-1.2V permette a ufficiali molto esperti di ottimizzare dalla sala delle operazioni di stato-maggiore aviotrasportato russo le azioni sul campo.
Dopo l’occupazione dell’Iraq le forze USA hanno avuto spesso a che fare con gruppi d’insorti sunniti che rapivano cittadini occidentali. Per penetrare questi gruppi le forze speciali statunitensi hanno montato un’operazione mirata, creando il proprio nucleo di “rapitori”, in cui i “rapiti” erano agenti dell’intelligence, infiltrati in media alleati degli Stati Uniti. Forse ricorderete le giornaliste Marie Jeanne Ion (Prima TV, Romania) e Florence Aubenas (Libération, Francia). Dopo aver acquisito una certa notorietà diffondendo video, subito ripresi dai media iracheni e internazionali, questo gruppo ha attratto l’attenzione di gruppi di veri insorti che hanno proposto di prendersi in carico le “persone rapite”. Sono stati così scoperti e arrestati veri gruppi d’insorti in Iraq.
Le forze armate russe dimostrano di aver imparato la lezione USA: gli specialisti russi di operazioni psicologiche sanno che è più facile adescare le cellule terroristiche che cercarle per neutralizzarle. Così, seguendo il modello statunitense, hanno creato il falso Fronte di Liberazione del Kazakistan, che diffonde video sui social media e sollecita le cellule terroristiche del sollevamento in Kazakistan a unirsi a loro.
[1] “Kassym-Jomart Tokayev speech on terrorist attack”, by Kassym-Jomart Tokayev, Voltaire Network, 7 January 2022.
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