I negoziati russo-statunitensi di Ginevra non hanno approdato a nulla. La negoziatrice USA, Endy Sherman, vicesegretaria di Stato, era stata autorizzata dal presidente Joe Biden a discutere soltanto del dispiegamento di missili USA in Ucraina e di truppe russe alla frontiera fra Russia e Ucraina.

La Russia aveva invece inviato il viceministro degli Esteri, Sergey Riabkov, per discutere la proposta di Trattato a garanzia della pace [1], pubblicata dal presidente Vladimir Putin, che prevede sia il rispetto della Carta delle Nazioni Unite sia il mantenimento della parola data; il che implicherebbe, tra l’altro, la trasformazione o la dissoluzione della NATO [2].

Contemporaneamente, a Washington, la Camera dei Rappresentanti discuteva una proposta di legge per garantire l’autonomia dell’Ucraina attraverso il rafforzamento della sua difesa (Guaranteeing Ukrainian Autonomy by Reinforcing its Defense Act – GUARD). Si tratta d’imporre nuovamente sanzioni ai tedeschi che partecipano al progetto Nord Stream 2, di sovvenzionare le forze armate ucraine con altri 200 milioni di dollari, nonché d’inserire Putin nell’elenco dei sostenitori del terrorismo. Nel frattempo il senato discuteva un’altra proposta di legge per proclamare il diritto della NATO a estendersi all’infinito.

Traduzione
Rachele Marmetti

[2Russland will die USA zwingen, die UN-Charta zu respektieren“, von Thierry Meyssan, Übersetzung Horst Frohlich, Korrekturlesen : Werner Leuthäusser, Voltaire Netzwerk, 4. Januar 2022.