Papa Francesco ha ricevuto Julia Fedosiuk e Kateryna Prokopenko, mogli di combattenti del reggimento Azov, accompagnate da un membro del gruppo Voïna (Guerra) nonché portavoce dei Pussy Riots, l’artista Verzilov.

Il papa ha pregato con i suoi ospiti affinché il reggimento Azov non si arrenda e che Dio lo salvi, ispirando la creazione di corridoi umanitari per i soldati.

In Ucraina ci sono tre Chiese cattoliche collegate a Roma. Una di queste è la Chiesa greco-cattolica, che durante la seconda guerra mondiale fu a fianco di banderisti e nazisti, incoraggiando il massacro degli ebrei. Oggi viene professata dall’8% della popolazione ucraina. Durante la guerra fredda la Chiesa greco-cattolica ucraina fece parte del Blocco delle Nazioni Antibolsceviche (ABN). I sovietici tentarono di sanzionare i prelati e di far aderire i fedeli alla Chiesa ortodossa. Al momento del crollo dell’URSS, il Vaticano, imbarazzatissimo, tentò parecchie strade; infine riconobbe gli “uniati”.

Inizialmente papa Francesco aveva annunciato la consacrazione dell’Ucraina e della Russia al Cuore immacolato della Vergine Maria, secondo il voto dei veggenti di Fatima (1917); in seguito si è ravveduto, rendendosi conto che per molti il suo gesto avrebbe significato una crociata contro la Russia. Il papa ha infine consacrato il mondo intero al Cuore della Vergine.

Traduzione
Rachele Marmetti