Dopo il ritiro di Exxon-Mobil e di Shell in seguito alle sanzioni unilaterali occidentali, la produzione petrolifera e di gas del progetto Sakhalin-1 (estremo oriente russo) è crollata, passando da 220 mila a 10 mila barili al giorno, ossia riducendosi di 22 volte.
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La perdita accertata è di 38 miliardi di rubli e dovrebbe colpire l’insieme dello sviluppo della Siberia.
La brusca interruzione della produzione ha deteriorato le infrastrutture. Quando queste ultime saranno ripristinate, parte degli idrocarburi sarà compromessa e non potrà essere recuperata.
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