Questi i risultati ufficiali dei quattro referendum di annessione alla Federazione di Russia, organizzati nel Donbass indipendente e in Ucraina:
– Donetsk: 99% di sì;
– Lugansk: 98% di sì;
– Zaporijjia: 93% di sì;
– Kherson: 87% di sì.

Questi referendum non sono riconosciuti dagli Stati membri del G7 e dalla Nato.

Si tratta di referendum assolutamente legali per il diritto internazionale: secondo il Patto internazionale per i Diritti civili e Politici del 16 dicembre 1966, non firmato dagli Usa, nonché secondo la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia del 30 giugno 1995, cui gli Stati Uniti devono attenersi, spetta a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite favorire lo svolgimento di referendum per l’autodeterminazione dei popoli e riconoscerne i risultati.

Può essere sollevata un’unica obiezione: le circostanze attuali non ne permettevano lo svolgimento imparziale. È un’obiezione che può valere per gli oblast di Zapoijjia e Kherson, da cui parte della popolazione è fuggita e dove non si sono potute svolgere le campagne elettorali, ma non per le Repubbliche di Donetsk e di Lugansk, le cui popolazioni si espressero in passato sullo stesso tema e con la medesima modalità.

Se si pensava che lo svolgimento dei referendum non sarebbe stato corretto e imparziale, si aveva il dovere, invece di condannare a priori le consultazioni, d’impegnarsi per garantirne la regolarità.

Traduzione
Rachele Marmetti