La Corte di cassazione ucraina ha completato l’interdizione dei 12 partiti d’opposizione. L’ultimo è stato il Partito Socialista di Ucraina.
Si rimprovera a queste formazioni politiche di aver agito rispettando gli Accordi di Minsk (2015), riconosciuti dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (risoluzione 2202).
L’interdizione è stata decisa dal Consiglio di Sicurezza ucraino a marzo. Il 3 maggio la Rada ha votato una legge in tal senso, firmata dal presidente Zelensky il 14 maggio. Poiché la motivazione dell’intervento della Federazione di Russia è la protezione delle vittime delle violazioni degli Accordi di Minsk, l’Ucraina ritiene ogni riferimento a questi ultimi «alto tradimento».
Soltanto l’oblast di Transcarpazia (vicino all’Ungheria) si rifiuta di estromettere gli eletti locali dei partiti politici interdetti.
Secondo la Nato, l’Ucraina è una «grande democrazia» (sic).
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