I ministri della Difesa dei 27 paesi della UE, riuniti a Stoccolma, hanno approvato il piano – presentato da Josep Borrell, Alto Rappresentante della UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza – per “l’acquisto congiunto di munizioni di grosso calibro”. Ha partecipato alla riunione il ministro della Difesa ucraino (nonostante che l’Ucraina non faccia parte della UE), che ha “spiegato quali sono le esigenze militari dell’Ucraina”. Borrell ha dichiarato: “Siamo in tempi di guerra e dobbiamo avere una mentalità di guerra”.

Ha quindi illustrato il Piano, che prevede tre fasi:
1) Trarre dalle scorte degli Stati membri della UE proiettili d’artiglieria, in particolare da 155 mm, e fornirli immediatamente all’Ucraina. Il denaro proviene dal Fondo Europeo per la Pace (EPF), che ha già destinato a tale scopo 3,6 miliardi di euro (pagati dai cittadini europei).
2) Realizzare un Accordo tra i 27 Stati membri della UE per l’acquisto congiunto di proiettili da 155 mm da parte, firmando già il mese prossimo i primi contratti della durata di sette anni. Si tratta di un "ordine massiccio" sia per ripristinare e accrescere le scorte nazionali sia per garantire le forniture all’Ucraina
3) Assicurare l’aumento a lungo termine della produzione di munizioni in Europa, sostenendo le industrie della Difesa per garantire le forniture all’Ucraina nel lungo periodo. (La UE prevede di fornirle circa un milione di proiettili da artiglieria).

Borrell ha inoltre comunicato che “entro la fine di marzo, la nostra Missione di Assistenza Militare avrà addestrato più di 11.000 soldati ucraini. Entro la fine dell’anno, prevediamo di aver addestrato 30.000 soldati”. Per il sostegno all’Ucraina la UE ha stanziato 18 miliardi di euro (sempre pagati dai cittadini europei.

Josep Borrell ha riassunto lo scopo del Piano con queste parole: “Per vincere la pace, l’Ucraina deve vincere la guerra. Ed è per questo che dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina per vincere la pace”. L’Unione Europea scende così apertamente in guerra contro la Russia nel quadro della sempre più pericolosa strategia USA-NATO.

A Mosca è stato sventato l’assassinio di Konstantin Malofeev, amministratore delegato del gruppo Tsargrad. Si tratta dello stesso tipo di attentato con una bomba posta sotto l’auto come quello con cui nell’agosto 2022 è stata uccisa la giornalista Daria Dugina. Esso fa parte di una serie di attentati terroristici contro giornalisti e responsabili di media russi, effettuati dai servizi segreti ucraini sotto regia USA-NATO.