Il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan (foto), ha dichiarato di essere disposto a riconoscere l’Alto Karabakh come territorio dell’Azerbaijan, a condizione che Baku metta fine alla pulizia etnica nella regione.

Dal 1994 Erevan considera l’Alto Karabakh territorio della Repubblica dell’Artsakh (non riconosciuta dalle Nazioni Unite).

Nel 2018 una rivoluzione colorata, finanziata da George Soros, ha rovesciato il presidente Serge Sarkissian e i più importanti generali filorussi, portando al potere il giornalista liberale Nikol Pashinyan. Nel 2020 l’Armenia ha perso la guerra mossa dall’Azerbaijan per recuperare l’Alto Karabakh.

Il 25 maggio Pashinyan incontrerà a Mosca il presidente azero Ilham Aliev.

Secondo l’agenzia Gallup, solo il 13,9% degli armeni sostiene Pashinyan. In Armenia e nell’Artsakh si moltiplicano le manifestazioni spontanee contro il suo governo.

Traduzione
Rachele Marmetti