Biografie
Hollande, François
132 articoli

![François Hollande «uomo di Stato [pro-israeliano] dell'anno» François Hollande «uomo di Stato [pro-israeliano] dell'anno»](local/cache-vignettes/L120xH75/arton193443-5db58.jpg)
A margine dell’Assemblea generale dell’ONU, la Fondazione Appeal of Conscience (Appello alla coscienza), ha premiato il presidente francese François Hollande quale «uomo di Stato dell’anno».
Questa fondazione, pur dichiarandosi inter-confessionale, è presieduta sin dal 1965, anno della sua istituzione, dal rabbino Arthur Schneier, noto per l’impegno a favore dello Stato ebraico. Ogni anno Appeal of Conscience rende onore a una personalità che si è adoperata per la libertà religiosa e in favore (...)

Benché la situazione economica in Russia sia molto più difficile di quella della Francia, i telespettatori russi hanno plebisicitato il programma "Linea diretta con Vladimir Putin", mentre i francesi hanno storto parecchio il naso davanti ai "Dialoghi cittadini con François Hollande". Entrambi i programmi hanno avuto indici di ascolto paragonabili al livello di sostegno di cui godono queste due personalità. Per Thierry Meyssan, contrariamente alla vulgata dei consulenti di comunicazione, i telespettatori e gli elettori non puniscono gli indicatori economici sfavorevoli. Si convincono in base alla capacità dei loro leader di governare il paese o semplicemente di amministrarlo.

Nell’intervista del 14 luglio su TF1 e France 2, il presidente François Hollande ha negato che Israele possieda la bomba. Ma lo Stato ebraico ha 80-400 testate nucleari e ha già fatto uso di bombe al neutrone sulle popolazioni civili. Hollande l’ignora, al punto da non poter essere il capo della Forze d’attacco, o semplicemente per malafede, disprezzando i suoi concittadini?

Mentre la firma dell’accordo tra Washington e Teheran si avvicina, Thierry Meyssan ripercorre e analizza la politica di François Hollande in Medio Oriente a sostegno delle monarchie del Golfo e dell’apartheid israeliano. Incontrovertibilmente, dimostra che questa politica, in contrasto con i valori della Repubblica e gli interessi della Nazione, serve esclusivamente le ambizioni personali di pochi individui e del gruppo sociale che rappresentano.

L’opinione pubblica francese ha accolto con scetticismo la nomina di un nuovo governo dopo la sconfitta elettorale dei socialisti alle elezioni comunali. Essa accetta con rassegnazione le riforme annunciate ai fini dell’interesse economico generale. In reltà, osserva Thierry Meyssan, il cambio di governo non ha nulla a che fare né con il fallimento economico, né con l’opportunità presentata dalla sconfitta elettorale, bensì riproduce un esempio storico che permette al Presidente Hollande di rivelare gradualmente le sue scelte politiche personali. La stessa riforma territoriale, così come è prevista, non ha nulla a che fare con le economie nel bilancio, ma con il progetto di liquidazione della Repubblica francese.

François Hollande si è fatto eleggere presidente coltivando le ambiguità. Eppure bastava leggere le sue precedenti dichiarazioni per constatare il suo sostegno senza eccezioni allo Stato di Israele. Il cambiamento che aveva annunciato ai suoi elettori non si è verificato. Ci fu al contrario la continuità con il suo predecessore. Non possiamo che riscontrare che la Francia ha progressivamente abbandonato la sua politica d’indipendenza per stare a fianco degli Stati Uniti e dell’ultimo stato coloniale.

La festa nazionale francese del 14 luglio si è svolta con un’imponente sfilata sugli Champs-Élysées, comprendente l’esercito, la polizia e il servizio civile sul tema del servizio della Nazione, alla presenza del Segretario Generale delle Nazioni Unite e dei presidenti del Mali e della Croazia. A seguito di ciò, il Presidente Hollande ha salutato il servizio civile dei giovani, varie autorità e le famiglie delle vittime di guerra. Innovazione, aveva al seguito la compagna Valerie Trierweiler, (...)

In un documentario video, La guerra segreta alla Siria, il regista Awarq Qadr racconta in dettaglio il tentato assassinio del Presidente Bashar al-Assad e del ministro degli Esteri Walid al-Muallam da parte dell’intelligence francese e turca, dando voce alle due spie arrestate a Damasco quando il complotto è stato sventato.
I francesi e i turchi avevano deciso d’infiltrarsi nel palazzo presidenziale siriano e nel ministero degli Esteri manipolando o reclutando dei lavoratori curdi delle (...)

Il premio Félix Houphouët-Boigny, assegnato ogni anno dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), sarŕ presto assegnato al presidente francese François Hollande. La giuria ha voluto onorare "la solidarietŕ della Francia ai popoli africani". Intendendo premiare Holland "per il suo importante contributo alla pace e alla stabilitŕ in Africa" (sic).
Seguendo le orme del suo predecessore Nicolas Sarkozy, che inviň le truppe francesi a rovesciare il (...)

Nicolas Sarkozy e François Hollande utilizzano le armate francesi per soddisfare interessi privati o stranieri. Hanno inviato degli uomini alla morte per rubare il cacao dalla Costa d’Avorio, le riserve d’oro dalla Libia, il gas dalla Siria, e l’uranio dal Mali. La fiducia è rotta tra il capo delle forze armate e i soldati che si sono impegnati per difendere la patria.

Il presidente François Hollande (al centro) e il ministro francese degli affari esteri Laurent Fabius (secondo da destra) posano con l’opposizione siriana, in occasione della terza riunione degli "Amici della Siria", tenutosi a Parigi il 6 Luglio 2012 . Foto: Reuters
"La Francia ha il compito di fornire denaro e armi ai ribelli siriani, a nome degli Stati Uniti, che non vogliono sporcarsi le mani prima delle elezioni presidenziali di novembre", ha detto il professore statunitense William (...)

Il nuovo presidente francese, François Hollande, ha esposto la sua visione delle relazioni internazionali e della politica estera del suo paese in occasione della XX conferenza degli ambasciatori di Francia. Il suo discorso era assai atteso, poiché non si era mai espresso su questi temi, essendo la sua esperienza limitata alla direzione del partito socialista e alle questioni di politica interna.
Inaspettatamente, ha presentato una sintesi tra due correnti del suo partito. Da un lato, gli (...)

L’ex primo ministro francese ministro, Laurent Fabius, è atteso venerdى 3 febbraio 2012 a Doha (Qatar), come inviato speciale del candidato socialista alla presidenza, Francois Hollande. Sarà accolto dall’emiro Hamad bin Khalifa al-Thani. I colloqui si concentreranno sulla posizione di Francois Hollande sulla guerra contro la Siria e l’eventuale sostegno dell’emiro al candidato socialista.
L’emiro Hamad aveva già stabilito stretti legami con Nicolas Sarkozy e sua moglie Carla Bruni, che non perde (...)

Gli articoli più popolari