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Alto-Karabakh: la vittoria di Londra e Ankara, la disfatta di Soros e degli armeni
di
Thierry Meyssan

Nella guerra dell’Alto-Karabakh gli alleati britannici hanno superato il Pentagono, il pianificatore del conflitto. Nessuna delle grandi potenze s’è preoccupata delle morti che ne sarebbero seguite. Alla fine, Londra e Ankara hanno riannodato la loro storica alleanza, Washington e Mosca non hanno ottenuto nulla, mentre Soros e gli armeni hanno perso molto.

Il 9 novembre 2020 il direttore dell’MI6 britannico, Richard Moore, si è recato al Cairo, ove ha incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
L’11 novembre Moore è andato in Turchia per incontrare al Palazzo Bianco di Ankara il portavoce del presidente Erdoğan, Ibrahim Kalin.
L’MI6 ha creato in Egitto i Fratelli Mussulmani, oggi considerati dal Cairo nemici di Stato, di cui il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan è diventato il protettore (...)

Il ministro degli Interni francese, Gérard Damarmin (foto), ha avviato la costituzione di un dossier sui Lupi Grigi, al fine di ottenerne la dissoluzione da parte del consiglio dei ministri.
A fine ottobre 2020 i Lupi Grigi hanno tentato di organizzare in Francia pogrom contro gli armeni e vandalizzato il memoriale del genocidio armeno.
I Lupi Grigi sono un gruppo fascista armato, branca militare del Partito d’Azione Nazionalista turco (MHP). Sono altresì la milizia segreta turca al servizio (...)

Un movimento di boicottaggio di prodotti turchi (cifre iniziali del codice a barre “869”), nato per iniziativa di alcune personalità saudite, si sta diffondendo in tutto il mondo arabo; avrebbe molto seguito in Bahrein, Egitto, Emirati Arabi, Libia orientale e Siria.
Il boicottaggio, iniziato con l’affare Kashoggi (dicembre 2018), è ora ripreso in solidarietà con gli armeni del Karabakh.
A causa delle attuali difficoltà dell’economia turca, il boicottaggio rappresenta un reale pericolo per molte (...)

Questa settimana, in Francia, l’organizzazione nazionalista turca dei Lupi Grigi ha tentato di organizzare pogrom anti-armeni negli agglomerati di Digione, Lione e Vienne.
I manifestanti scandivano «Allah Akbar!» e «Morte agli armeni!». Sono stati dispersi dalle forze dell’ordine.
I Lupi Grigi sono la branca paramilitare del Partito del Movimento Nazionalista turco (MHP). Si definiscono neofascisti, anticomunisti, anti-greci, anti-kurdi, anti-armeni, omofobi, antisemiti e anticristiani. Sono (...)

Il 26 ottobre 2020 il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha aperto le celebrazioni della nascita del profeta Maometto . Con l’occasione ha pronunciato un discorso elegiaco, descrivendo le sofferenze che i mussulmani hanno dovuto sopportare nel mondo, in particolare in Europa: una terra dove atrocità, terrore e torture sono i mezzi usati per costringere i mussulmani ad abiurare la propria fede; un mondo dove un milione di mussulmani sono stati sterminati e 12 milioni cacciati dalle (...)

Il ministero degli Esteri russo ha fatto scendere in campo diversi personaggi di peso per denunciare il pericolo che la presenza di jihadisti in Azerbaigian rappresenta per il Paese.
La Turchia insiste a negare ogni responsabilità nel trasferimento degli jihadisti. Si sta tuttavia preparando a una risposta russa nella zona occupata della Siria. Ha iniziato l’evacuazione della postazione militare di Morek (governatorato di Idlib), rafforzando al tempo stesso la presenza in altre postazioni (...)

Secondo il quotidiano russo Kommersant del 16 ottobre, 600 militari turchi sono rimasti in Azerbaigian dopo le esercitazioni militari congiunte della scorsa estate .
Questo contingente comprende:
un gruppo tattico di battaglione di 200 persone,
50 istruttori a Nakhijevan,
90 consiglieri militari a Bakou,
120 attendenti di bordo all’aeroporto di Gabala,
20 operatori di droni alla base aerea di Dollyar,
50 istruttori all’aeroporto di Evlakh,
50 istruttori del 4° corpo d’armata (...)

Secondo il Wall Street Journal del 14 ottobre 2020, centinaia di “ribelli siriani” sono in partenza per l’Azerbaigian. Ognuno riceverà una retribuzione da sette a dieci volte superiore allo stipendio medio in Siria .
I ribelli in partenza affermano di voler servire la Turchia, l’unico Paese che ancora li aiuta.
La Turchia ha già trasferito 5 mila jihadisti dalla Siria alla Turchia e almeno mille in più in Azerbaigian. Dagli annunci mortuari sui siti jihadisti si desume che in Artsakh ne sono (...)
Karabakh: la NATO sostiene la Turchia cercando al tempo stesso di eliminare il presidente Erdoğan
di
Thierry Meyssan

Nella guerra del Karabakh il diritto contemporaneo è contraddittorio a seconda di come viene interpretato: se in funzione della proprietà del territorio oppure dell’autodeterminazione del popolo. Approfittando di quest’incertezza giuridica, il popolo turco (ossia Turchia e Azerbaigian) ha attaccato l’Artsakh, territorio legato di fatto all’Armenia e autoproclamatosi indipendente. La Russia ha già annunciato che, in nome dei trattati, difenderà l’Armenia qualora quest’ultima fosse attaccata, ma che quanto accade in Karabakh non rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale. Dunque non rimane che capire se la Turchia abbia agito per ordine degli Occidentali o abbia preso un’iniziativa che i suoi stessi alleati potrebbero ritorcerle contro.

La Siria è il primo Stato al mondo a condannare il ruolo internazionale della Turchia.
Il 6 ottobre 2020, in un’intervista televisiva, il presidente Bashar al-Assad, dopo aver ricordato il sostegno e i traffici di Ankara con Daesh, ha accusato l’omologo turco, Recep Tayyi Erdoğan di aver organizzato l’attacco dell’Artsakh (Karabakh) per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica turca dai crescenti problemi interni.
Contemporaneamente l’ambasciatore siriano all’ONU, Bajar Ja’afari, ha inviato (...)

Il segretario generale del Consiglio turco, Baghdad Amreyev, ha portato il sostegno dei membri della propria organizzazione (Kazakistan, Kirghizistan, Turchia e Uzbekistan) all’Azerbaigian.
Il segretario della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, si è schierato contro la Turchia nel conflitto dell’Arstakh.
«Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan s’intromette militarmente in Egitto, Siria, Irak e Libia», ha dichiarato Ahmed Aboul Gheit « È intervenuto anche nel Caucaso tra l’Azerbaigian e l’Armenia, è (...)

Il conflitto dell’Alto Karabakh nasce certamente dalla dissoluzione dell’URSS, ma è stato rilanciato per volere del presidente turco. È poco probabile che Erdoğan abbia preso l’iniziativa senza prima informarne Washington. Lo fece anche il presidente iracheno Saddam Hussein prima d’invadere il Kuwait, cadendo per ambizione nella trappola e provocando così la propria caduta.

Un ufficiale dell’Intelligence turca, Feyyaz Ö., incaricato dei contatti con un’agenzia statunitense, il 15 settembre 2020 si è presentato spontaneamente alla polizia austriaca rivelando di aver avuto istruzioni per uccidere tre personalità politiche del Paese.
Dopo che l’Austria ha informato la Germania dell’inchiesta in corso, è emerso che i servizi segreti turchi (Millî Istihbarat Teşkilatı – MIT) dispongono in Europa di una gigantesca rete, più fitta di quella dei servizi russi e persino di quelli (...)

Secondo l’ambasciatore armeno in Russia, Vardan Toganyan, in anticipo sugli scontri la Turchia aveva trasferito 4 mila jihadisti dal nord della Siria all’Azerbaigian, dove, prima di attaccare l’Alto Karabakh, sono stati formati in campi di addestramento.
All’inizio dell’anno, la Turchia aveva già usato la riserva degli jihadisti presenti in Siria per sostenere i Fratelli Musulmani di Tripoli contro il parlamento di (...)

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