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Claude Covassi, fondatore di Mécanopolis morto all’età di 42 anni.
Ufficiale dei servizi segreti interni svizzeri (Servizio di analisi e prevenzione), era stato incaricato d’infiltrarsi nella Fratellanza musulmana (operazione Memphis). In seguito, ai suoi superiori gli avrebbero chiesto di organizzare un attentato da attribuire ad Hani Ramadan, direttore del Centro Islamico di Ginevra. Si era ribellato, rifiutando di compiere un atto contrario all’onore. Inseguito, ha avuto modo, dopo un (...)

Osservando gli abissali deficit della bilancia commerciale e del bilancio di previsione degli Stati Uniti, molti economisti hanno annunciato una fine prematura del predominio del dollaro come moneta internazionale. Tuttavia, le cose sono in realtà più complesse. Il denaro non è solo una unità di conto ed uno strumento di riserva, ma anche un mezzo di azione, un segno del potere politico. È costitutivo della forma di Stato. Il dollaro non è solo la moneta dello stato nazionale statunitense, ma anche espressione della funzione “imperiale” di quest’ultimo.
Intervista a Balthasar Glättli
La minaccia del terrorismo è un pretesto per limitare le libertàdi
Silvia Cattori

La Confederazione, al pari di altri Paesi europei, non ha mai subito alcun attentato di matrice islamica. Eppure tutti si allineano alle direttive degli Stati Uniti ed enfatizzano una presunta minaccia terroristica per entrare in guerra e autorizzare i servizi segreti a sorvegliare più intensamente e in maniera sistematica i propri cittadini. Balthasar Glättli, 36 anni, parlamentare di Zurigo, racconta in quest’intervista come ha scoperto di essere sorvegliato e schedato dai servizi segreti e invita ogni concittadino a verificare di non esserlo.
Dopo lo scandalo delle schedature, che nel 1989 aveva rivelato come 900.000 tra singoli cittadini e organizzazioni fossero sorvegliati dalla polizia federale e da quelle cantonali, si profila una scandalo analogo.
Benché la legge non consenta alcuna sorveglianza sulle attività politiche, gli svizzeri ogni tanto scoprono che il tal giornalista o il tal parlamentare compare sugli schedari dei servizi segreti. E scoprono pure che in queste (...)

Con la copertura della lotta « anti-terrorismo » gli stati Uniti e l’Unione Europea hanno accordato poteri illimitati ai servizi segreti e alle polizie. Misure eccezionali, al di fuori di qualsiasi prerogativa giudiziaria, attuate provvisoriamente nel 2001, sono divenute permanenti. Da settembre 2001, almeno 80.000 persone, soprattutto di religione musulmana, sarebbero state rapite, rinchiuse in prigioni segrete, torturate da agenti CIA e FBI. Centinaia d’altre persone sono state inscritte sulla « lista nera » dell’ONU. Com’è successo all’uomo d’affari Youssef Nada, 77 anni, cittadino italiano di origine egiziana. Accusato da G.W Bush di finanziare al-Qaeda, dopo due indagini chiuse con un non luogo a procedere, il signor Nada non riesce a far radiare il suo nome dalla « lista nera » (*). I suoi averi restano congelati, gli è vietato ogni viaggio fuori dai confini nazionali. Non può uscire da Campione – enclave italiana in territorio svizzero – dove Silvia Cattori è andata per (...)

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