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23 de noviembre de 2014
498 articoli

L’"asse del male" dell’Amministrazione Obama
L’"asse del male" dell’Amministrazione Obamadi
Thierry Meyssan

La Segretaria di Stato Hillary Clinton ha pubblicamente manifestato preoccupazione per la costruzione di un mega-ambasciata iraniana in Nicaragua. Nella televisione statunitense, "esperti" hanno dissertato sulle operazioni militari segreto della Guardia rivoluzionaria iraniana, che si preparerebbero contro gli interessi latino-americani degli Stati Uniti e di Israele. Ma qual è la base fattuale di questa tarantella mediatica?
Una petizione degli intellettuali USA contro Eva Golinger e Thierry Meyssan
Imperialisti di destra ed imperialisti di sinistradi
Thierry Meyssan

Dalla pubblicazione su Voltairenet.org di un articolo di Thierry Meyssan sul ruolo di Albert Einstein Institution nelle pseudo “rivoluzioni” colorate organizzate dalla CIA, quest’organismo ed i suoi rappresentanti sono stati esclusi dalle principali tribune anti-imperialiste. Negando, in totale cattiva fede le accuse a carico, degli intellettuali della sinistra statunitensi tentano di riabilitare quest’istituto così utile alla sovranità “soft” sul resto del mondo. Anziché essere un dibattito, è un momento di verità.

I telespettatori giapponesi hanno avuto il privilegio, l’11 gennaio 2008, di assistere in diretta ad una sorprendente audizione al Senato: il presidente di una commissione parlamentare ha riunito il Primo Ministro, i Ministri degli Affari Esteri, delle Finanze e della Difesa per fare loro constatare che, sei anni dopo gli attentati dell’11 settembre, non erano ancora in grado di spiegare i fatti e di confermare che gli attentati erano stati commissionati a partire da una grotta afgana. Riproduciamo l’integrale di questo crimine di lesa maestà degli Stati Uniti.

© Présidence de la République - Laurent Bienvennec
Alla tribuna dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 25 settembre, il presidente francese François Hollande aveva affermato la sua convinzione sul fatto che il cambiamento di regime in Siria era «certo» e che pertanto Parigi avrebbe riconosciuto «il governo provvisorio, rappresentativo della nuova Siria, a partire da quando verrà formato.» Pensava di poterlo designare lui stesso appoggiandosi sul Consiglio nazionale, l’organizzazione (...)

Dans le scénario de la prise d’otages d’In Amenas, Mokhtar Belmokhtar joue le rôle du méchant. Dissident d’AQMI, il a créé un groupuscule terroriste à louer qui sous-traite des opérations «sous faux drapeau» pour riches commanditaires, à la manière dont Abou Nidal travaillait durant la Guerre froide.
Le drammatiche immagini dell’attacco al campo gasiero in Algeria, da parte di un commando definitosi jihadista, fanno il giro del mondo. Tecnici della Bp e della Statoil legati a esplosivi al plastico, (...)

Il presidente degli Stati Uniti ha teso la mano ai musulmani nel suo discorso molto mediatizzato del Cairo. La sua intenzione è di voltare così la disastrosa pagina della « crociata » di Bush nel Grande Medio Oriente. Tuttavia, in questo esercizio di pubbliche relazioni, i voli pindarici hanno sostituito i necessari chiarimenti, mentre saltavano fuori i nuovi appetiti di Washington.

L’ultimo libro dello storico francese Paul-Éric Blanrue non sarà disponibile presso le librerie francesi, non perché per il suo contenuto abbia subito una condanna penale o amministrativa, ma perché il distributore del suo editore, nel disprezzo totale della libertà d’espressione, ha semplicemente deciso di non diffonderlo. Il fatto è che l’argomento è esplosivo; esso tratta i legami tra il presidente della Repubblica francese e la colonia ebraica in Palestina. A causa della concentrazione economica nel campo editoriale, la censura politica non passa più attraverso le istituzioni pubbliche, ma attraverso i grandi gruppi privati.
Réseau Voltaire ha intervistato l’autore ed h deciso di diffondere il suo libro per corrispondenza.

Formée par le département d’État US, Emma Bonino est un allié indéfectible de Washington.
Nell’incontro col segretario di stato John Kerry, il ministro degli esteri Emma Bonino ha ribadito il fermo impegno dell’Italia nel contribuire a un accordo di pace israelo-palestinese e, in generale, al processo di pace in Medio Oriente.
Che l’Italia sia impegnata è indubbio, bisogna però vedere per che cosa. Lo ha messo in evidenza, due giorni dopo, un incidente aereo. Sabato è precipitato nel savonese, (...)

Una reportage con telecamera nascosta, ampiamente pubblicizzato dalla televisione occidentale mostra la direzione del Melia Cohiba a L’Avana che vieta l’accesso a Internet ai cubani, riservandolo agli ospiti. Ciò è alla base di una campagna di Reporter senza frontiere per denunciare la censura politica Castrista. Problema: questa impostazione è contraddetta da altri documenti citati dalla pseudo-ONG.

John Kerry e Jens Stoltenberg
Il 2014, per Washington e la sua Alleanza transatlantica, rischiava di essere un anno nero soprattutto in due scenari: una Europa senza guerre dove, nonostante l’allargamento della Nato ad est, si stavano rafforzando i rapporti economici e politici tra Ue e Russia e quasi tutti gli alleati erano restii ad aumentare la spesa militare al livello richiesto dal Pentagono; un Medio Oriente dove stava fallendo la guerra Usa/Nato in Siria e l’Iraq si stava (...)

Il governo iracheno reclama la restituzione dei territori occupati dal governo regionale kurdo nel 2014.
Nel 2014 il tentativo di spartizione dell’Iraq è stato coordinato da Stati Uniti, Israele, Giordania e Turchia, con l’accordo di Arabia saudita e Qatar. Il piano iniziale prevedeva l’occupazione di al-Anbar, da parte di Daesh, e dei campi petroliferi di Kirkuk, da parte del governo regionale kurdo d’Iraq . Le truppe irachene si sono ritirate, senza opporre resistenza a Daesh e ai kurdi, (...)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incaricato i suoi ministri di non fare alcuna dichiarazione sulla Siria, ha detto la radio dell’esercito israeliano il 28 aprile 2013.
Le recenti dichiarazioni del Viceministro degli Esteri, Zeev Elkin, invocanti azioni contro le armi chimiche siriane, sono state interpretate come un tentativo di fare pressione su Barack Obama.
Israele ha avuto un ruolo dall’inizio della "primavera araba" in Siria, soprattutto nella diffusione di armi. Si (...)

Mi piacerebbe, in questa discussione, sfidare gli assunti intellettuali che sottostanno alla nozione e alla retorica della R2P. In breve, la mia tesi sarà che l’ostacolo principale alla realizzazione di una genuina R2P consiste proprio nella politica e negli atteggiamenti dei paesi che più sono entusiasti di questa dottrina, vale a dire i paesi occidentali e in particolare gli Stati Uniti.
Nel corso del decennio passato, il mondo è stato a guardare impotente mentre civili innocenti venivano (...)

Nonostante la forte opposizione del Tesoro degli Stati Uniti, l’FMI ha infine approvato, il 30 novembre, l’inclusione dello yuan nei diritti speciali di prelievo, un paniere di valute creato nel 1969 per completare le riserve ufficiali esistenti dei membri dell’organizzazione multilaterale. Così la valuta cinese diventerà dal 1° ottobre 2016 il quinto membro del paniere FMI. E l’influenza finanziaria globale della Cina continuerà a crescere rapidamente: il peso dello yuan nei diritti speciali di prelievo sarà più alto rispetto a quello di yen giapponese e sterlina inglese.

Per Alfredo Jalife il G20 di Brisbane non ha mostrato l’isolamento della Russia, ma la divisione ancora più pronunciata tra i BRICS da un lato e Washington ed alleati dall’altro. I primi hanno rilevato la malafede degli occidentali impegnatisi nel 2010, a Seoul, nella riforma mai conclusa del FMI. Quindi hanno ribadito i loro interessi comuni e la decisione di creare un sistema internazionale alternativo. Inoltre, sembra che l’accanimento dei media atlantisti nel deridere la partenza anticipata del Presidente Putin cercasse di nascondere le voci su un possibile attentato contro di lui.

Le recenti rivelazioni sugli attentati del 2017 di Barcellona e Cambrils – come le rivelazioni precedenti sull’attentato di Madrid del 2004 – suscitano gli stessi identici, legittimi interrogativi di altri attentati in altri Paesi. Perché emerge ovunque che i terroristi islamici sono collegati alla NATO?

La stampa internazionale è cauta nel riferire quanto accade in Bolivia. Descrive il rovesciamento del presidente Evo Morales, parla di un ennesimo colpo di Stato, ma non riesce a inquadrare quel che sta davvero succedendo. Non si accorge del nascere d’una nuova forza politica, finora sconosciuta in America Latina. Secondo Thierry Meyssan, se le autorità religiose del continente non si assumeranno subito le proprie responsabilità, niente riuscirà a impedire il dilagare del caos.
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