Agli inizi dello Stato di Israele, un ebreo ungherese Rezso Kasztner (noto come Rudolf Ysrael Kastner) fu nominato portavoce del ministro del Commercio e dell’Industria. Si scoprì in seguito che durante la seconda guerra mondiale aveva negoziato con i nazisti la fuga di ebrei ungheresi. Secondo alcuni, Kastner fu un eroe; secondo altri un collaboratore dei nazisti. Un giornalista ungherese l’accusò di aver salvato solo la sua famiglia, i suoi amici e le personalità facoltose in grado di pagarsi il riscatto. Fu accertato che aveva trattato con un emissario speciale di Heinrich Himmler e che, probabilmente nel 1944, incontrò Adolf Eichmann. Per l’operazione, Kastner raccolse più di 8,6 milioni di franchi svizzeri. David Ben Gurion fu probabilmente informato di queste trattative già nel 1942. Due processi scossero la società israeliana del dopoguerra. Kastner fu assassinato nel 1957.

Lo storico Nadav Kaplan ha recentemente pubblicato un libro, מדוע חוסל קסטנ (Perché Kastner è stato assassinato?) per le edizioni Steimatzky. Non esamina il passato di Kastner, ma le circostanze della sua morte e l’incredibile immunità di cui godettero i suoi assassini. Secondo lo storico, l’uccisione fu eseguita dai “sionisti revisionisti” ma ordinata dallo Shin Bet, con l’accordo di David Ben Gurion. Questo affare di Stato avrebbe avuto lo scopo di nascondere alla popolazione israeliana la rilevanza dei negoziati tra dirigenti sionisti e nazisti.

A maggio 1942 David Ben Gurion presiedette il Congresso delle organizzazioni sioniste all’Hotel Baltimora di New York. Le mise sotto protezione non più del Regno Unito, ma degli Stati Uniti. Le risoluzioni del Baltimora fissarono la politica di Israele fin dalla sua nascita. Se l’ipotesi di Kaplan è corretta, dal 1948 Israele è gestito da una banda di criminali, all’insaputa della popolazione.

Questo articolo è l’editoriale di «Voltaire, attualità internazionale» n° 85. Per saperne di più abbonatevi:
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Traduzione
Rachele Marmetti