I Democratici della Camera dei rappresentanti hanno organizzato a sorpresa un’apparizione di Hunter Bden, accompagnato dai suoi avvocati, alla seduta della Commissione di Sorveglianza, riunita per deliberare sull’accusa di oltraggio al Congresso.

Hunter Biden si è seduto in prima fila, fissando corrucciato i parlamentari che stavano adottando la mozione. Questa sarà votata dall’assemblea generale la prossima settimana.

Hunter Biden si è rifiutato per due volte di presentarsi a una convocazione a porte chiuse per essere ascoltato a proposito del ruolo svolto dal padre, Joe Biden, nei suoi affari all’estero.

Il giorno successivo, l’11 gennaio, Hunter Biden si è presentato davanti a un tribunale federale di Los Angeles per rispondere dell’accusa di aver evaso tasse federali e di aver presentato false dichiarazioni dei redditi per quattro anni.

Le imputazioni fiscali – tre crimini e sei reati minori – potrebbero costargli una condanna fino a 17 anni di prigione. La data del processo è stata fissata al 20 giugno.

Secondo l’atto di accusa: «Il convenuto ha incassato 1,2 milioni di dollari e li ha usati per spese personali, nonché per saldare i debiti federali per imposte sui redditi personali del periodo 2016-2019. Tra il 2016 e il 15 ottobre 2020 l’accusato ha speso questo denaro in droghe, escort, ragazze, hotel di lusso, locazioni, automobili stravaganti, vestiti e altri oggetti di uso personale, tutto tranne che saldare i debiti con il fisco».

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Rachele Marmetti