Mario Draghi ed Emmanuel Macron realizzeranno il Nuovo Ordine Europeo sotto l’egida del fondo d’investimento KKR.

Emmanuel Macron non ha mai avuto alcuna considerazione per la cultura francese: la dileggia sin dalla sua prima campagna elettorale. La sua ambizione era la presidenza della repubblica francese che però, ai suoi occhi, assumeva senso solo nell’Unione europea. Durante i suoi due mandati, Macron ha risolto pochi problemi francesi, ma ha pazientemente gettato le basi per la trasformazione della Ue in un impero di circa trenta Stati.

Nella sua mente, i prossimi Giochi olimpici saranno un’occasione per manipolare le masse magnificando gli «Stati Uniti d’Europa» in modo da prepararle ad accettare spontaneamente la dissoluzione degli Stati membri della Ue.

Setti anni fa, nel discorso programmatico alla Sorbona, Macron declamava: «Poche settimane dopo le elezioni europee [del 2024] Parigi accoglierà i Giochi olimpici. Ma non sarà Parigi a ospitarli. Sarà la Francia intera e con essa l’Europa a mantenere vivo lo spirito olimpico nato in questo continente. Sarà un momento di coesione unico, una magnifica occasione per celebrare l’unità europea. Nel 2024 risuonerà l’Inno alla gioia e la bandiera europea sarà esposta con orgoglio a fianco dei vessilli nazionali» [1].

Sì, i Giochi 2024 a Parigi saranno per Macron l’occasione per mostrare la propria visione del mondo: a ogni vittoria di uno Stato membro, risuonerà l’inno europeo. Senza dubbio l’Unione europea sarà la potenza vincitrice. In questo modo realizzerà così il sogno del 1936 del cancelliere Adolf Hitler a Berlino. Del resto ne ha già adottato i codici. Per esempio, la staffetta della torcia olimpica, che non esisteva nei Giochi originali, è un retaggio del nazismo. Il cancelliere tedesco volle magnificare i corpi degli ariani e attraversare i Balcani, prefigurando le future conquiste. Il presidente francese vuole mobilitare i francesi a sostegno del proprio impossibile sogno europeo, per meglio manipolarli nelle settimane a venire. Del resto ha affidato la realizzazione della torcia a Usinor, ora ArcelorMittal, come il predecessore l’aveva affidata al gruppo dell’industria bellica Krupp.

Non allarmatevi, non sto paragonando Emmanuel Macron a Adolf Hitler per insinuare che il presidente francese è razzista, ma questo riferimento storico sarà utile nel prosieguo del mio ragionamento. Per il momento, basti ricordare che ci saranno atleti russi, ma non ci sarà l’inno della Russia; vero che non ci saranno campioni iscritti a nome dell’Unione europea, però risuonerà l’inno europeo.

Per comprendere la trappola che si sta preparando e nella quale tutti noi rischiamo di cadere, bisogna ripercorrere le tappe precedenti.

Nel discorso del 27 settembre 2017 Macron dichiarava: «Abbiamo voltato pagina sulla forma di costruzione europea. I padri fondatori hanno costruito l’Europa lontano dai popoli, perché erano un’avanguardia illuminata, perché forse lo potevano fare, e sono andati avanti e hanno dimostrato che funzionava». Stava esponendo i principi di una messinscena cui abbiamo assistito, talvolta partecipato, senza capire.

• Il 25 giugno 2018 Macron lanciava l’Iniziativa d’Intervento Europea. Non era un programma della Ue. Almeno metà degli Stati membri, compresa la Germania, non erano d’accordo. Quindi inizialmente gli Stati aderenti erano solo nove, tra cui il Regno Unito, benché fosse in procinto di uscire dalla Ue. Oggi vi aderiscono 14 Stati: l’Iniziativa opera nel Golfo persico (European Maritime Awareness in the Strai of Hormuz, EMASoH). Si tratta dell’avvio di una «capacità di azione europea autonoma, a complemento della Nato».

La missione europea della Germania era, secondo i nazisti, proteggere i popoli dell’Europa dal bolscevismo. Oggi la missione dell’Unione europea è, secondo Macron, proteggerli dalla Russia.

Non fraintendete: non si è mai parlato di creare un esercito per la difesa collettiva degli Stati membri. Al contrario: la guerra in Ucraina è il pretesto per giganteschi trasferimenti di armi, tanto che oggi nessuno Stato membro ha i mezzi per difendersi per più di due giorni se venisse attaccato convenzionalmente da uno Stato sviluppato. Contrariamente a tutti i discorsi sul rafforzamento della potenza militare, l’anno scorso il ministero delle forze armate francese ha tagliato, secondo la Corte dei conti, 3.599 posti militari [2]. Di fatto siamo già dipendenti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, in altre parole dalla Nato, e lo diventeremo ancora di più.

• Il 4 marzo 2019 Emmanuel Macron pubblicava una lettera aperta in cui esortava a creare una «Conferenza per l’Europa per proporre tutti i cambiamenti necessari al nostro progetto politico». La conferenza avrebbe dovuto «coinvolgere gruppi di cittadini, ascoltare accademici, parti sociali, rappresentanti religiosi e spirituali» L’obiettivo era definire «una tabella di marcia per l’Unione europea che traduca queste grandi priorità in azioni concrete» [3]. Si noti che il presidente Macron ha scritto «queste grandi priorità», non «le sue grandi priorità», per chiarire che la Conferenza doveva esprimere i mezzi per raggiungere un obiettivo che non avrebbe scelto da sola, ma che le era imposto.

Si tratta di una replica del Grand débat national che ha seguito la rivolta dei Gilet Gialli. Sono stati organizzati 10.134 incontri pubblici. Sono stati aperti 18.899 cahier de doléance; hanno partecipato 16.337 municipi, sono stati redatti 569.000 contributi dettagliati. Tutte queste discussioni e scartoffie sono finite nel cestino.

• Pochi mesi dopo, il 16 luglio 2019, la tedesca Ursula von der Leyen, presentava il programma della sua amministrazione affermando che «l’Europa è come un lungo matrimonio. L’amore non nasce necessariamente il primo giorno, ma dipende» [4].

Da quel momento in poi, l’Eliseo e l’amministrazione di Bruxelles iniziarono a lavorare per trasformare l’Unione in un “Impero”, o, come edulcorano gli addetti alla comunicazione, in una “federazione”. Era chiaro che non sarebbe stato possibile far passare questo sconvolgimento attraverso un referendum. L’amministrazione Von der Leyen intendeva quindi procedere per gradi: cambiare le regole per l’adozione con una procedura semplificata e, successivamente, sciogliere gli Stati membri e sostituirli con uno Stato centralizzato.

• Durante il suo primo mandato il presidente Macron ha visitato ciascuna delle 28 capitali della Ue. È stata la sua campagna elettorale per giustificare la sua futura designazione.

• Da aprile 2021 a maggio 2022, 830 “cittadini” europei si sono riuniti per discutere del «Futuro dell’Europa». Questa conferenza, aperta dal presidente Emmanuel Macron, ha prodotto 49 proposte e 326 misure indirizzate ai presidenti del parlamento, del Consiglio e della Commissione [5]..

Prime osservazioni: questa presentazione dei fatti maschera i problemi reali. Per dare un’apparenza di legittimità al processo in corso, si vuole dare l’illusione che l’Impero europeo non sia un’idea piovuta dall’alto, ma un fervido desiderio delle popolazioni europee. Così si parla di “cittadini” europei, ma non esiste uno Stato europeo, né un popolo europeo, quindi non ci sono cittadini europei. I partecipanti sono stati estratti a sorte, dando l’illusione della loro rappresentatività e della legittimità delle loro decisioni. In pratica, però, sono stati retribuiti dalle nostre tasse, pur non essendo un’istituzione europea. Hanno adottato alcune misure di cui avevano discusso a lungo, ma hanno anche votato in fretta e furia ciò che Parigi e Bruxelles desideravano adottassero, andando contro ai loro propri interessi.

• Il 25 marzo 2022 il Consiglio europeo, all’epoca presieduto da Emmanuel Macron, adottava la Bussola strategica che ha innanzitutto definito le minacce per tracciare le linee guida per la sua strategia. Ha portato alla creazione di una Forza di reazione rapida di 5.000 uomini.

• Il 9 giugno 2022, dopo aver adottato vari testi relativi alla Conferenza per il futuro dell’Europa, il parlamento europeo ha adottato la risoluzione (la P9_TA(2022)0244) che chiedeva una Convenzione per la revisione dei Trattati, in applicazione dell’art. 48 del Trattato UE (Trattato di Nizza).

• Il 10 e 11 marzo 2022 Macron ha convocato una riunione informale del Consiglio europeo a Versailles. I capi di Stato e di governo hanno approvato la creazione di un bilancio per sostenere l’Ucraina e il programma per cambiare la propria dipendenza energetica.

• Il 30 novembre 2022 il Consiglio europeo (cioè i capi di Stato e di governo) ha elencato le 18 misure proposte dal gruppo di cittadini (la Conferenza sul futuro dell’Europa) che richiedono una revisione dei Trattati (ST 10033 2022). Queste vanno dal «garantire su base obbligatoria in tutta la Ue la creazione di asili nido a prezzi sostenibili e servizi di assistenza all’infanzia gratuiti» a… «passare dall’unanimità alla maggioranza qualificata in seno al Consiglio europeo», in altre parole privare gli Stati membri della loro sovranità.

Emmanuel Macron dice tutto, ma in modo che non si capisca nulla.

• Pochi giorni fa, il 25 aprile 2024, il presidente Macron ha fatto il punto della situazione in un secondo discorso solenne alla Sorbona [6]..
1 – Si è rallegrato per aver realizzato un debito comune di 800 miliardi di euro durante la pandemia di Covid; un avvenimento che Olaf Scholz, allora ministro delle Finanze tedesco, ha definito «un momento hamiltoniano», per analogia con la messa in comune dei debiti durante la guerra d’indipendenza americana, che ha portato alla creazione degli Stati Uniti d’America.
La pandemia di Covid è stata anche l’occasione per una strategia europea di approvvigionamento di vaccini, obiettino non contemplato dai Trattati. Naturalmente non ha sottolineato che questi cosiddetti vaccini, come stiamo scoprendo ora, non servivano a debellare la malattia. L’importante ai suoi occhi è che gli Stati membri li abbiano acquistati in comune.
2 - Si è inoltre rallegrato per aver raggiunto l’unità dell’Unione europea durante la guerra in Ucraina. Gli Stati membri hanno sostituito la dipendenza dal gas russo con la dipendenza dal gas americano. Infine, sono riusciti a sacrificare tutte le risorse di difesa per darle all’Ucraina, che le ha consumate tutte. L’Unione europea è ora totalmente dipendente, economicamente e militarmente, dagli Stati Uniti d’America.
3 - Si è inoltre rallegrato per aver gettato «le basi per una sovranità tecnologica e industriale» (con la Germania nel settore delle batterie, dell’idrogeno, dell’elettronica e della sanità, nonché nello studio del carrarmato avveniristico per il combattimento aereo del futuro; con i Paesi Bassi nel settore dei sottomarini). Ha poi accennato al progetto di uno scudo antimissilistico europeo.
Il giorno successivo il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha proposto un sistema tedesco-statunitense-israeliano: un chiaro esempio di cosa in realtà significhi «indipendenza europea».
4 - La Commissione ha adottato il Green Deal (in inglese nel testo): vasto programma ecologico che sta rovinando interi settori dell’economia. In vista delle elezioni europee, questo programma è già stato emendato delle misure di punta contro gli agricoltori.
5 - La Ue ha riaffermato i propri confini ed elaborato una politica che prevede sia la lotta a qualche migliaio di immigrati clandestini sia l’apertura a qualche milione di immigrati selezionati.
6 - La Ue ha «cominciato a ripensare la propria geografia tenuto conto del nostro vicinato. Dopo l’aggressione russa, l’Europa si concepisce come un insieme coerente: l’Ucraina e la Moldavia fanno parte della famiglia europea e sono destinate a entrare, quando sarà il momento, nell’Unione, come i Balcani occidentali». All’inizio dell’articolo ho parlato di un’Unione con oltre 30 membri e così sarà.

Ora riflettiamo sul significato di questa strategia. I suoi sostenitori ci dicono di voler creare un’entità in grado di competere con gli Stati Uniti d’America e la Cina.
Ricordiamo che la Ue ha preso il posto della Comunità economica europea (CEE), voluta da Stati Uniti e Regno Unito. I sei Stati fondatori non avrebbero potuto beneficiare del Piano Marshall senza impegnarsi a costituirla. In seguito, quando è stata creata la Nato, è stata creata anche la Commissione, al fine di trasporre nel diritto delle diverse nazioni le norme dell’Alleanza atlantica. Questa dipendenza è ancora reale.

Ecco perché:
  Sia l’Unione sia l’Alleanza hanno sede a Bruxelles.
  Il segretario generale della Nato è spesso ospite del Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Unione.
  L’allargamento dell’Unione agli Stati dell’ex blocco orientale fu annunciato dal segretario di Stato statunitense, James Baker, prima della riunione del Consiglio europeo.
  Il Trattato di Nizza stabilisce che la difesa degli Stati dell’Unione è assicurata dall’Alleanza atlantica, come ribadito dalla Dichiarazione congiunta del 2023 [7].

L’idea di competere con gli Stati Uniti è quindi ridicola, poiché la Ue, o l’Impero che le succederà, è una creazione degli stessi Stati Uniti. Quanto alla competizione con la Cina, la Ue la intende come un ritorno alla visione neo-conservatrice del mondo, che presuppone un’ineluttabile «competizione» tra le grandi potenze e il rifiuto della visione cinese di un mondo in «armoniosa cooperazione».

Alcune personalità francesi denunciano il progetto imperiale di Macron in nome della sovranità nazionale tanto cara a Charles De Gaulle.
Personalmente non avrei nulla in contrario a far parte di un Paese più grande del mio, purché, come minimo, mi sentissi parte del suo popolo, ma la Ue non è altro che un aggregato di popoli distinti, con storie e culture diverse. Prima di essere eletto, Macron si prendeva gioco di una cultura francese d’altri tempi. Oggi bisogna prendere atto che non è riuscito a dimostrare l’esistenza di una cultura dell’Unione europea e dunque di un popolo dell’Unione europea. Continuo a sentirmi più vicino agli spagnoli e ai russi che ai polacchi o ai lituani.

Un’ultima osservazione: il progetto imperiale di Macron non si realizzerà perché è ormai superato da molto tempo. Si basa sull’idea che un’autorità verticale, esercitata su un territorio molto vasto, sia potente. Questo era vero nell’èra industriale, quando si ragionava in termini di organizzazioni enormi, fondate sul modello delle fabbriche delle grandi multinazionali. Ma oggi, nell’epoca dell’informatica, della tecnologia digitale e dell’intelligenza artificiale, le uniche strutture di successo operano orizzontalmente in rete.

Il professore di diritto Walter Hallstein concepì il Nuovo Ordine Europeo che il cancelliere Adolf Hitler cercò di realizzare. La sua idea era federare i diversi Stati europei attorno a una Germania allargata a tutti i territori dei popoli di lingua tedesca. Berlino avrebbe così governato l’Europa grazie alla forza dei numeri. Hallstein probabilmente non era nazista, ma fu scelto per negoziare questo progetto con il duce Benito Mussolini. Nel 1958 divenne il primo presidente della Commissione europea, a riprova del fatto che gli Stati Uniti e il Regno Unito, una volta schiacciata la Germania, avevano fatto proprio il Nuovo Ordine Europeo. Ecco perché all’inizio dell’articolo ho messo in evidenza la somiglianza tra le intenzioni del presidente Macron per i Giochi di Parigi 2024 e quelle del cancelliere Adolf Hitler per i Giochi di Berlino 1936. In entrambi i casi si tratta di una manipolazione di massa al servizio di un sogno imperiale impossibile.

Traduzione
Rachele Marmetti

[1« Discours d’Emmanuel Macron à l’université de la Sorbonne », par Emmanuel Macron, Réseau Voltaire, 26 septembre 2017.

[2Rapport public annuel 2024, Cour des Comptes, 13 mars 2024.

[3Per un Rinascimento europeo, Emmanuel Macron, 4 marzo 2019.

[4Conferenza sul futuro dell’Europa: sintesi delle proposte finali, Silvia Kotanidis, EPRS (Servizio Ricerca del Parlamento europeo), novembre 2022.

[5« Discours d’Emmanuel Macron sur l’Europe », par Emmanuel Macron, Réseau Voltaire, 25 avril 2024.

[6« Discours d’Emmanuel Macron sur l’Europe », par Emmanuel Macron, Réseau Voltaire, 25 avril 2024.