Il 26 febbraio 2018 il parlamento delle Isole Marshall ha deciso l’adozione di una criptomoneta (Declaration and Issuance of the Sovereign Currency Act 2018), che dovrebbe essere messa in circolazione da una società israeliana, Neema, con il nome di Sovereign (SOV).
Le Isole Marshall, che non hanno esercito e la cui difesa è assicurata dagli Stati Uniti, non possiedono moneta propria e utilizzano il dollaro.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il progetto del Sovereign non offre garanzie contro il riciclaggio dei capitali e il finanziamento del terrorismo; potrebbe perciò non ottenere la convertibilità con il dollaro.
Preso dal panico, il 12 novembre prossimo il parlamento delle Marshall dovrà decidere sulla messa in atto del provvedimento ed eventualmente sulla censura del governo di Hilda Heine.
A oggi, solo il Venezuela possiede una criptomoneta, il Petro, il cui valore non è però vincolato al mercato, bensì alle riserve naturali del Paese. Questo sistema ha permesso di mettere fine all’abissale deprezzamento del Nuovo Bolivar.
Dall’inizio del 2018 Regno Unito, Canada, Singapore, Turchia e Iran stanno studiando la possibilità di creare una propria criptomoneta.
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