In Nigeria si riaffaccia l’indipendentismo igbo, che scatenò la “guerra civile nigeriana” o “guerra del Biafra” (1967-70). Ma l’attuale leader separatista Nnamdi Kanu ora sostiene che gli igbo sono una tribù smarrita di Israele.

Nnamdi Kanu è il proprietario di Radio Biafra. È stato proclamato capo del Popolo indigeno del Biafra (IPOB). Ex agente immobiliare a Londra, ha doppia cittadinanza, nigeriana e britannica. Nel 2015 interviene al World Igbo Congress (WIC) a Los Angeles incitando a un sollevamento armato contro la Nigeria. Tornato in Nigeria, viene arrestato dal Dipartimento dei servizi di Stato (DSS) e poi rilasciato su cauzione. Nel 2018 fugge dalla Nigeria e si rifugia in Israele [1]..

Nnamdi Kanu viene nuovamente arrestato nel 2021, probabilmente in Kenya, ed estradato in Nigeria. Il processo contro di lui per terrorismo, tuttora in corso, procede in modo discontinuo.

Dal 2021 Kanu usa la società di lobbying statunitense Mercury LLC, grazie alla quale ha potuto incontrare Mike Pompeo, ex direttore della Cia; ha invece affidato alla società Jetblack Corp la promozione della narrazione degli igbo come etnia dimenticata d’Israele e ottenere supporto dai cristiani evangelici e da Washington.

In sua assenza, l’atleta nigeriano-finlandese Simon Ekpa è stato proclamato primo ministro del governo non-riconosciuto del Biafra. Ekpa è legato alla Chiesa dell’unificazione (la cosiddetta Setta Moon) che nel 2023 gli ha attribuito il titolo di «ambasciatore della Pace».

☞ Durante la guerra civile nigeriana il Biafra era sostenuto dalla Francia. Jacques Foccart, capo dei servizi segreti del presidente Charles De Gaulle, voleva impedire che la Nigeria diventasse uno Stato troppo potente rispetto ai vicini francofoni.

Anche Israele, Sudafrica e Rodesia sono simultaneamente intervenuti nel conflitto, schierati anch’essi a fianco del Biafra.

Secondo documenti rivelati nel 2023 dagli archivi di Stato di Israele, dall’indipendenza della Nigeria lo Stato ebraico ha sostenuto le proprie imprese nel Paese, schierandosi dalla parte degli indipendentisti del Biafra. Su sollecitazione di Houphouet-Boigny, presidente della Costa d’Avorio, Israele ha fornito armi tanzaniane ai biafrani e finanziato la loro rappresentanza a Parigi [2]. L’insieme dell’operazione è stata orchestrata dall’ambasciatore sionista revisionista Ram Nirgad, che successivamente si è distinto durante la dittatura argentina del generale Jorge Rafael Videla.

Questo articolo è l’editoriale di «Voltaire, attualità internazionale» n° 74. Per saperne di più abbonatevi:
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Traduzione
Rachele Marmetti