Nel maggio del 2010, l’ambasciatore Zalmay Khalilzad è stato nominato amministratore della società degli Emirati Arabi Uniti Ras al-Khaimah Petroleum (RAK), e il 16 giugno direttore della società norvegese Det Norske Oljeselskap (DNO).

Nato in Afghanistan, dal padre consigliare del re Saher Shah, Khalilzad ha studiato presso l’Università americana di Beirut (Libano), dove strinse amicizia con un altro studente dall’Afghanistan, Hamid Kharzai (il cui padre è stato Vice-Presidente dell’Assemblea sotto il re Saher). Fu durante questo periodo che i due uomini sono stati avvicinati dalla CIA, a cui aderirono. E’ sempre presso l’Università americana di Beirut, incontrò Cheryl Benard, che sposò.

Ha continuato i suoi studi presso l’Università di Chicago (USA) sotto l’autorità del Prof. Albert Wohlstetter (uno dei principali teorici della deterrenza nucleare), con altri studenti tra cui Paul Wolfowitz e Richard Perle.

Ben presto insegnò alla Columbia University, dove ha lavorato a stretto contatto con il professor Zbigniew Brzezinski. Quest’ultimo cercò di farlo partecipare all’"Operazione Ciclone", progettato per destabilizzare l’Afghanistan, costringendo i sovietici ad intervenire e ad impantanarvisi. Il suo ruolo fu così importante che il presidente Reagan gli assegnò il controllo dell’insurrezione dei Mujahidin contro i sovietici.

Nel 1992, ha lavorato per Paul Wolfowitz al Pentagono. Da parte sua, scrisse la famosa Defense Planning Guidance (la "dottrina Wolfowitz"), che preconizza l’istituzione di un nuovo ordine mondiale bloccando lo sviluppo di concorrenti degli Stati Uniti, e in primo luogo dell’Unione europea.

Dopo aver lavorato per la Rand Corporation, entrò nel settore privato. Divenne – come il suo amico Hamid Kharzai- consulente della Unocal, un’impresa della California, e mantenne i contatti con i taliban (vale a dire gli ex-Mujahidin dell’’Operazione Ciclone’) per la costruzione di un gasdotto trans-afgano.

Nell’ambito dell’American Enterprise Institute, ha partecipato al gruppo che ha scritto il programma internazionale del candidato Bush jr., il Progetto per un Nuovo Secolo Americano, e sostenne il rovesciamento di Saddam Hussein.

Una volta eletto, Bush jr. lo ha nominato direttore degli Affari per il Vicino Oriente del Consiglio di Sicurezza Nazionale, poi ambasciatore itinerante incaricato degli esuli iracheni (per l’attacco all’Iraq). Creò un parlamento iracheno in esilio, attorno ad Ahmed Chalabi (un altro ex allievo di Albert Wohlstetter) e ad Hussain al-Shahristani (uno scienziato nucleare che servì come principale falso testimone per accreditare l’esistenza delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein).

Dopo la rottura tra Unocal e ai Talibani, seguita dalla guerra contro di loro, divenne inviato speciale e ambasciatore in Afghanistan. Scartò il re Saher Shah (che aveva ancora la maggioranza in assemblea) e impose come presidente Hamid Kharzai. Affidò, inoltre, i programmi di istruzione e propaganda a sua moglie, la scrittrice femminista Cheryl Benard.

A metà 2005 venne nominato ambasciatore in Iraq. Compose il nuovo governo e impose Hussain al-Shahristani come ministro del petrolio. Ha organizzato lo smantellamento dell’Iraq in tre province federali, e determinò il potere dei governi regionali e del governo centrale sul petrolio.

Nel 2007 Zalmay Khalilzad è stato nominato ambasciatore presso le Nazioni Unite. Fece adottare dal Consiglio di Sicurezza le sanzioni contro l’Iran e cercò di condannare la Russia per l’intervento in Georgia, dove essa bombardò le basi aeree israeliane.

Quando nel 2009, il suo amico Hamid Karzai era in difficoltà, pensò di succedergli come presidente. Tuttavia, l’annuncio della sua possibile candidatura non fu ben accolta nel paese, rinunciò e organizzò, con la piena consapevolezza delle Nazioni Unite, i brogli per la rielezione di Karzai.

La RAK, di cui ora è amministratore, ha acquisito il 30% della DNO, divenendone così il direttore. E la DNO è il principale operatore del petrolio in Kurdistan, grazie alla costituzione che ha imposto al paese, e al suo protetto, il ministro del petrolio Hussain al-Shahristani. Zalmay Khalilzad sarà in grado di trarre vantaggi personali dai frutti della sua azione politica.

Traduzione di Alessandro Lattanzio