La corte d’appello di Sebha (capitale della regione del Fezzan, nel deserto a 650 chilometri da Tripoli) ha revocato l’annullamento della candidatura di Saïf al-Islam Gheddafi alle elezioni presidenziali libiche del 24 dicembre 2021.

Per giorni la Corte è stata costretta a rinviare il verdetto perché assediata da milizie del maresciallo Khalifa Haftar, anch’egli candidato.

Su Saïf al-Islam incombe un mandato di cattura della Corte Penale Internazionale che, contravvenendo alle dichiarazioni del procuratore dell’epoca, non l’ha mai arrestato. La Corte sembrava allora essere strumento della propaganda della NATO contro la Jamahiriya Araba Libica.

Per questa ragione la candidatura del figlio di Muammar Gheddafi è già di per sé un affronto sia alla NATO sia alla Corte Penale Internazionale.

Traduzione
Rachele Marmetti