L’ufficiale paracadutista Ian Fishback, che nel 2005 attirò l’attenzione degli statunitensi denunciando la pratica della tortura da parte delle forze armate USA, è morto il 19 novembre 2021 in un centro di accoglienza per adulti. Era andato in rovina ed era sotto antipsicotici.

Nel 2005 Fishback aveva tenuto testa al Pentagono e al segretario alla Difesa Donald Rumsfeld sollevando la questione del trattamento dei prigionieri di guerra. Ufficiale in servizio in Afghanistan e Iraq, aveva constatato di persona le sofferenze patite dai suoi soldati per aver assistito alle torture.

Scrisse una celebre lettera al senatore John McCain in cui chiedeva quali norme giuridiche si dovessero applicare dal momento che gli Stati Uniti non riconoscevano più le Convenzioni di Ginevra. La sua iniziativa sfociò nel voto della Legge sul Trattamento dei Detenuti (Detainee Treatment Act, del 2005).

Fishback, ufficiale uscito da West Point, fu costretto a lasciare le forze armate. Successivamente conseguì un dottorato in filosofia. Aveva salvato l’onore dei soldati USA e con le sue conferenze sull’etica della guerra aveva riempito le più vaste sale per convegni.

Traduzione
Rachele Marmetti