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Fosa común del cementerio de Cazalla de la Sierra (2023/2010 SEVI)

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Rottura senza precedenti tra sauditi e Washington sull’Egitto

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 21 luglio 2013

Uno dei meno commentati aspetti del spodestamento dell’egiziano Mursi, è la sfida della casa reale saudita nel sostenere l’estromissione della Confraternita e la restaurazione militare. La mossa saudita non ha precedenti per la sua aperta sfida alla Casa Bianca, che ha dichiarato appoggio ai (…)

La strategia islamista di Washington in crisi con Morsi rovesciato

di F. William Engdahl

8 luglio 2013

La rapida azione dei militari egiziani che hanno arrestato Mohamed Morsi e i leader dell’organizzazione dei Fratelli musulmani, il 3 luglio, segna una battuta d’arresto importante per la strategia della “Primavera araba” di Washington, che utilizza l’Islam politico per diffondere il caos dalla (…)

Roland Dumas conferma i preparativi per la guerra in Siria fin dal 2010

17 giugno 2013

Invitato al programma "Ça vous regarde" (LCP), l’ex ministro degli Esteri francese Roland Dumas ha detto di essere stato avvicinato dagli inglesi nel 2010, vale a dire prima della "primavera araba", per sostenere una guerra contro la Siria nell’interesse d’Israele.
Le rivelazioni di Dumas (…)

La Russia contrasta dal mare lo scudo antimissile degli USA

di Mahdi Darius Nazemroaya

Ottawa (Canada) | 9 novembre 2012

Il Pentagono sta lavorando per circondare l’Eurasia e la Triplice Intesa eurasiatica formata da Cina, Russia e Iran. Per ogni azione, tuttavia, vi è una reazione. Nessuna di queste tre potenze eurasiatiche resterà un obiettivo passivo davanti gli USA. Pechino, Mosca e Teheran prendono le proprie (…)

Salafismo e CIA: destabilizzare la Federazione Russa?

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 30 settembre 2012

Parte I: la Siria arriva nel Caucaso russo
Il 28 agosto Sheikh Said Afandi, noto leader spirituale della Repubblica autonoma russa del Daghestan, veniva assassinato. Un’attentatrice suicida jihadista era riuscita ad entrare in casa sua e a far esplodere un ordigno esplosivo. L’obiettivo (…)

Dietro l’aumento del prezzo del petrolio: picco del petrolio o speculazione di Wall Street?

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 27 marzo 2012

Mentre la caduta nella domanda di petrolio e l’aumento della produzione dovrebbero abbassare i prezzi, il carburante non è mai stato tanto costoso. Engdahl non ritiene soddisfacenti le spiegazioni che chiamano in causa il timore d’interventi militari e la teoria del picco del petrolio. Punta (…)

Valutare la situazione prima dell’insurrezione

I progetti segreti per lo Yemen

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 30 marzo 2011

Il 25 dicembre 2009, le autorità statunitensi hanno arrestato un nigeriano, Abdulmutallab, a bordo del volo della Northwest Airlines del volo Amsterdam - Detroit, è stato accusato di aver tentato di far saltare l’aereo con una bomba che aveva nascosto all’imbarco. I giorni seguenti, molte (…)

Washington affronta l’ira del popolo tunisino

di Thierry Meyssan

Beirut (Libano) | 24 gennaio 2011

Mentre i media occidentali celebrano la "Jasmine Revolution", Thierry Meyssan svela il piano statunitense per cercare di fermare l’ira del popolo tunisino e mantenere questa discreta retroguardia della CIA e della NATO. Secondo lui il fenomeno insurrezionale non è finito e la vera rivoluzione, (…)

Chi trae vantaggio dalla rivoluzione in Kirghizistan? (4/4)

Washington e il futuro del Kirghizistan: assicurare un perno geostrategico

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 6 agosto 2010

Nella quarta e ultima parte del suo studio, F. William Engdahl spiega l’importanza geopolitica cruciale per gli Stati Uniti dei fatti di sangue in Kirghizistan. Per Washington, l’Asia centrale è una posizione chiave nella propria strategia di dominio globale, che si basa sulla militarizzazione (…)

La nuova importanza geopolitica di Lubmin

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 6 agosto 2010

La politica estera tedesca esita tra i legami intrecciati con il vecchio occupante statunitense del XX secolo da una parte e, dall’altra, i suoi interessi economici comuni con il suo partner storico, la Russia. Gerhard Schröder incarna questo dilemma. Vecchio cancelliere atlantista, è oggi (…)

(1/4)

Kirghizistan, un perno geopolitico

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 20 giugno 2010

Come si è visto negli ultimi giorni, la situazione in Kyrgyzstan è lontana dall’essersi calmata e dopo il sollevamento dell’Aprile 2010 le speculazioni riguardo alla firma, dietro quegli eventi, continuano a circolare. Lo scenario meno verosimile è quello di una ribellione spontanea di (…)

Il pretesto climatico 3/3

L’ecologia finanziaria (1997-2010)

di Thierry Meyssan

Damasco (Siria) | 6 giugno 2010

Dopo essere servita a Henry Kissinger ed a Margaret Thatcher, la retorica ambientale è stata recuperata da Al Gore. Non si tratta di distogliere l’attenzione dalle guerre dell’impero US, né di restaurare la grandezza dell’impero britannico, ma di salvare il capitalismo anglosassone. In questa (…)

Il fatale premio geologico chiamato Haiti

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 5 febbraio 2010

Carribbean geology, geophysics and tectonics. © University of Texas
Haiti, e l’isola più grande di Hispaniola di cui fa parte, ha il fato geologico di poggiare su una delle zone geologiche più attive al mondo, dove le placche sottomarine profonde di tre immense strutture si urtano (…)

OMS: il "papa" dell’influenza suina accusato di corruzione

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 16 dicembre 2009

Chiamato “Dr.Flu” (Dottor Influenza), il professor Albert Osterhaus (nella foto) è il principale consigliere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la pandemia H1N1.
Da diversi anni, parla dell’imminenza di una pandemia globale e quello che sta succedendo sembra dargli ragione.
Ma lo (…)

La geopolitica dietro la guerra fasulla degli Stati Uniti in Afghanistan

di F. William Engdahl

Francoforte (Germania) | 5 novembre 2009

Uno degli aspetti più notevoli del programma presidenziale di Obama è che, in tutti gli Stati Uniti, poche persone, nei media o altrove, hanno rimesso in causa l’impegno del Pentagono nell’occupazione militare dell’Afghanistan. Ci sono due ragioni fondamentali, nessuno delle quali può essere (…)

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