Jean-Claude Paye
Sociologo. Ultimo libro pubblicato in francese: De Guantanamo à Tarnac . L’emprise de l’image. L’emprise de l’image (Yves Michel, 2011). Ultimo libro pubblicato in inglese: Global War on Liberty (Telos Press, 2007). Recente libro tradotto in italiano: La fine dello stato di diritto (Manifestolibri, 2005).
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Partendo dalla Strategia per la Sicurezza Nazionale di Donald Trump, Jean-Claude Paye riprende il collegamento tra politica economica e politica militare della Casa Bianca. Paye analizza il contrasto tra due paradigmi economici che promuovono, l’uno, la mondializzazione del capitale (sostenuto dal partito Democratico), l’altro l’industrializzazione (sostenuto da Trump e da parte del partito Repubblicano). Mentre il primo induce a eliminare ogni ostacolo con la guerra, il secondo utilizza la minaccia della guerra per riequilibrare gli scambi in un’ottica nazionale.

Di fronte alla crescita impetuosa dell’economia cinese, gli Stati Uniti non possono che reagire per sopravvivere. Il progetto di riforma fiscale di Donald Trump, mirato a dare impulso alla produzione interna, è stato bocciato dal Congresso, che ha preferito proteggere i profitti delle multinazionali. Per questa ragione alla Casa Bianca non rimane altra scelta che sabotare gli investimenti di Beijing nelle nuove vie di comunicazione e nell’esportazione globale dei prodotti cinesi.

Ad appena un solo mese dall’elezione è prematuro analizzare la politica del presidente Macron. È tuttavia possibile osservare il modo in cui sta riorganizzando il sistema politico, le nomine cui sta procedendo ed esaminare gli annunci delle riforme che intende attuare per valutarne l’orientamento: la Francia si sta avviando verso una dittatura amministrativa al servizio della Commissione europea.

Non sappiamo più se ridere o piangere: dopo l ’11 Settembre 2001, non non c’è più stato nemmeno un attacco terroristico senza che i colpevoli - che di solito dovrebbero nascondersi - non si facciano riconoscere perché hanno lasciato in giro un documento. Per il sociologo Jean-Claude Paye, l’ apparente e ripetuta stupidità dei terroristi deve essere interpretata come un artificio retorico del potere per confondere la gente. Questo perché diventa assurdo contestare tutta la commedia ufficiale, non si può e non si deve.

La vicenda greca è un esperimento. Gli Stati uniti, che hanno imposto la loro politica sia a Bruxelles che a Berlino e Atene, hanno potuto testare il modo di paralizzare ogni opposizione popolare di massa con l’uso del ’doppio pensiero’. Manca solo ormai di diffondere il sentimento di impotenza nel resto dell’Europa per rendere possibile l’ancoraggio della zona euro alla zona dollaro in un unico mercato transatlantico.

È con grande ipocrisia che i governi europei pretendono aver dato alla Commissione europea un mandato per negoziare il Partenariato trans-atlantico con Washington nel rispetto del diritto europeo. In realtà, come al momento dei precedenti Swift dei dati relativi a passeggeri aerei e della lotta contre l’evasione fiscale, la Commissione ha istruzione di sospendere le leggi europee nelle relazioni con gli Stati Uniti. Perciò, la negoziazione vale a determinare i campi nei quali gli Europei non saranno più protetti dai loro Stati.

Il Parlamento francese ha appena adottato una nuova legge-guazzabuglio che riporta nel diritto francese varie misure del Patriot Act degli USA. Per il sociologo Jean-Claude Paye, l’inefficacia del vasto sistema di sorveglianza progressivamente messo in atto attesta che la sua finalità reale è diversa da quanto annunciato. Le società occidentali evolvono verso un modello “infantile”, dove il solo fatto di porsi sotto lo sguardo avvolgente del potere, genera un senso di sicurezza.

Lungi dall’essere l’operato di una "mano invisibile del mercato", la crisi dell’euro è il frutto di una strategia accuratamente preparata da Christina Rohmer e il Comitato di consulenti economici della Casa Bianca. Si tratta di salvare l’economia USA costringendo i capitali europei a rifugiarsi oltre-oceano, e piazzare a termine l’economia della zona Euro sotto il controllo degli Stati Uniti tramite l’FMI e l’Unione Europea. Jean-Claude Paye analizza le tappe iniziali di questo processo in corso.

Nel corso degli ultimi anni, l’accesso illegale di Washington alle coordinate bancarie confidenziali dei cittadini europei era diventato il simbolo del vassallaggio dell’Unione Europea e la pietra angolare dell’integrazione della UE nell’Impero transatlantico. Ciò nonostante, appogiandosi sui nuovi poteri conferiti dal Trattato di Lisbona, il Parlamento europeo ha proibito la legislazione di questa pratica. Per Jean-Claude Paye, non si tratta di una semplice peripezia parlamentaria, né unicamente di un problema di libertà pubblica, bensi di un colpo di freno nei riguardi di un processo che si è discusso per la prima volta pubblicamente.

Ancora una volta l’UE cede alle richieste di Washington senza contropartita: gli Stati Uniti avranno legalmente accesso alle informazioni bancarie degli Europei, quando il trattato di Lisbona entretà in vigore e il Parlamento europeo avrà approvato il nuovo accordo. Inoltre, anche prima della votazione parlamentare, tali disposizioni sono in atto. Jean-Claude Jean-Claude Paye analizza questa nuova concessione.

Osservando gli abissali deficit della bilancia commerciale e del bilancio di previsione degli Stati Uniti, molti economisti hanno annunciato una fine prematura del predominio del dollaro come moneta internazionale. Tuttavia, le cose sono in realtà più complesse. Il denaro non è solo una unità di conto ed uno strumento di riserva, ma anche un mezzo di azione, un segno del potere politico. È costitutivo della forma di Stato. Il dollaro non è solo la moneta dello stato nazionale statunitense, ma anche espressione della funzione “imperiale” di quest’ultimo.

Mentre le opinioni pubbliche si trastullano davanti al nuovo presidente degli Stati Uniti, il pimpante Barack Obama, continua il processo di assorbimento dell’Unione Europea nello spazio economico e giuridico statunitense. Il sociologo Jean-Claude Paye osserva la progressiva costruzione dell’impero trans-atlantico e la volontà dei suoi promotori di mercanteggiare le libertà individuali.
La grande ipocrisia di Londra e Washington
Gli USA hanno l’accesso elettronico alle transazioni bancarie interne svizzeredi
Jean-Claude Paye

Ciò che importa nell’affare UBS non è ciò che si dice: un’azione dell’amministrazione statunitense contro l’evasione fiscale dei suoi cittadini, bensì ciò che non si dice, che si tratta cioè di una riorganizzazione del sistema finanziario internazionale da parte della potenza dominante.
Il 18 febbraio la banca svizzera UBS, senza tener conto delle leggi svizzere, ha accettato di consegnare alla giustizia americana il nome di circa 250 clienti, che la banca aveva aiutato ad eludere il fisco (...)
Mutazione dell’ordine simbolico della societa’ occidentali
Sarah Palin, Big Motherdi
Jean-Claude Paye, Tülay Umay

Dal dibattito Palin-Biden non è apparso alcun argomento nuovo da parte dei due candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Tuttavia per contro si è manifestata la personalità fiammeggiante del governatore Sarah Palin e la sua incredibile sicurezza nel formulare certezze sicuramente opinabili e nell’ evitare il dialogo. Per i sociologi Jean-Claude Paye e Tülay Umay, questa nuova figura politica (che ha una copia nella francese Ségolène Royal, madre giusta e severa), incarna la mutazione dell’ordine simbolico delle società occidentali: il potere che rifiuta ogni esteriorità, diventa inglobante, castratore, fusionale.
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